La penna degli Altri 22/11/2010 10:35

L’abito non fa la Roma a Monaco

sottopalla fatto bene diventa un catenaccio fatto male. Arrivano da tutte le parti e noi non ripartiamo da nessuna, così diventa fisiologico perdere: al 33’ Muller e poco dopo Klose. In mezzo c’è la sostituzione di
Francesco Totti che dopo la partita parla di “catenaccio” e dice che “così non si va da nessuna parte”. Insomma Bayern Monaco-Roma 2-0 del 15 settembre 2010 sembra non solo la brutta copia di Bayern Monaco-Roma 2-0 del 6 marzo 1985, ma rischia di annunciare addirittura già la fine del ciclo appena aperto a Roma da Ranieri. E’ il caos. Sembra il caos. 


La sconfitta coi vicecampioni d’Europa ci sarebbe potuta anche stare, ma non così, e non con tutte queste polemiche. In campionato le cose non vanno bene, anzi continuano ad andare male. Ci sarà l’impennata con l’Inter all’ultimo minuto ma vallo a capire in quel momento se quello è veramente un segnale. Intanto a Roma arriva il Cluj, per la seconda giornata di un girone che s’annunciava facile ma che già rischia di apparire complicato. E’ fine settembre, l’estate è un ricordo, la Roma si ritrova nel suo autunno: deve uscirne, e lo fa. All’Olimpico finisce 2-1 e la nota positiva è soprattutto il risultato, anche se c’è dell’altro che lascia presagire un nuovo inizio. Non il gioco: i romeni a tratti giocano anche meglio, fanno tremare anche con un paio di traverse, però al primo gol di Mexes succede una cosa particolarmente bella: tutta la squadra fa gruppo, va ad abbracciare il francese e va ad abbracciarsi. E’ la Roma che abbraccia il protagonista più sfortunato dell’infame notte arbitrale di Brescia. Questo sì che è un segnale. Al secondo gol pure accade una cosa bella: il gol. Siamo a livelli van Basten quando Borriello fa l’amore con l’aria e trasforma la punta del piede in pennello. Poi si trema ma intanto se ne esce vittoriosi.
 
Almeno quella sera. Perché se in campionato dopo la Roma sembra seriamente cambiare rotta, quando arriva il Basilea a Roma per la terza partita tutti sanno e pensano che può essere la gara che chiude il girone a favore della Roma: tedeschi a parte, battere di fila romeni e svizzeri significherebbe ipotecare
il passaggio e mettere sicuramente il Basilea fuori competizione visto che si prepresenta all’Olimpico a zero punti. Invece come finisce? Tre a uno per loro!


E’ forse il momento più duro di questo inizio di stagione, è sicuramente la sconfitta che fa male e che ha meno giustificazioni. Se parliamo di segnali quello peggiore arriva proprio dopo il gol della Roma in questa partita: andati sotto 1-0, i giallorossi pareggiano grazie a una doppia invenzione di e Borriello. Ma dopo l’1-1 la squadra festeggia blandamente, come se la sentisse in tasca la vittoria, come una cosa dovuta e scontata. E’ così che prima dell’intervallo il Basilea torna in vantaggio. Ed è all’intervallo che succede di tutto. Oggi sono in tanti a dire che è in quel momento che è rinata la Roma, che si è ritrovata la Roma. Può essere. Forse. Di sicuro nell’intervallo di Roma-Basiliea Ranieri parla chiaro ai giocatori che giocano un secondo tempo alla grande: se finisce 1-3, almeno per i secondi 45’, è più per sfortuna che per altro. Lo dimostrerà il futuro. In campionato la Roma infila sua serie positiva che ancora dura, in c’è il "ritorno" col Basilea. Si va in Svizzera proprio nella settimana che tre giorni dopo porterà al derby. E’ il momento, insomma. E la Roma se lo gioca con tutti i sentimenti. per un’ora non c’è partita, la Roma gioca, segna e vince. Segna Menez ed è già da copertina. Raddoppia su rigore Francesco  ed è il primo gol in stagione di , ed è già da copertina. Poi gli svizzeri si scatenano, anzi la Roma cala: finirà 3-2 perchè nel frattempo Ranieri avrà inserito Leandro Greco che segna l’inizio della sua splendida spettacolare favola. E’ identica a quella della Roma.