La penna degli Altri 06/11/2010 13:05
Il loro derby Lotito-Rosella. La stracittadina è una frecciata
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Quanti scambi Non è giusto. Non lo merita. Eppure per qualcuno tra i colleghi, i tifosi, quegli stessi politici cui si è aggrappata fino allultimo è come se Rosella Sensi appartenesse già al passato. A proposito, vale la pena ricordare che se oggi si ignorano, in questi sei anni la Sensi e Lotito si sono prima guardati con certa diffidenza, poi si sono beccati e hanno fatto pace più di una volta. Nel 2006, tra prima e seconda sentenza Calciopoli, lei chiese le dimissioni di lui e si augurò di vedere la Lazio in B. Lui, lì per lì, tentò quasi di aggredirla (ma lo ha sempre smentito), poi rispose nel suo stile, con una lunga e affilata lettera in cui le dava della cinica e, più o meno, la avvertiva che prima o poi la ruota sarebbe girata (e infatti...). Nel 2008, fu unintervista di Lotito a Minzolini (quando faceva il giornalista per La Stampa) a scatenare la Sensi: lui le diede della poveretta (a proposito di una sua eventuale candidatura politica), lei protestò, lui corse ai ripari con un comunicato, in cui le rinnovava la sua «stima più profonda (ma quando mai si sono stimati?)».
Nel 2009, in piena frenesia da stadi, Lotito protestò più o meno con tutti i politici italiani perché Alemanno aveva presentato il progetto della Sensi senza patrocinare prima il suo (chissà entrambi che fine hanno fatto). Qualche mese fa, a maggio, lultimo scambio al vetriolo provocato da Lazio-Inter: partita regolare o «biscottata»? Lei gli fece la morale («Si vergogni!»), lui rispose con il solito lungo e affilato comunicato. «Ma mi faccia il piacere...». Oggi, i due nemmeno si parlano. Nel senso che si ignorano. Anzi, è lui che non parla di lei. Lotito preferisce parlare di uccelli. «Laquila ci sarà, ma non volerà», ha annunciato.