La penna degli Altri 14/11/2010 11:24

Iaquinta e rigore Roma. Ma a chi serve il pari?

MEGLIO LE DIFESE Quando i voti più alti vanno ai difensori, vuol dire che sono mancati gli acuti dei protagonisti più attesi. Per la verità il gol di Iaquinta è una prodezza da campione, che però serve a poco perché poi trasforma il rigore del definitivo pareggio. E a nulla serve l'ingresso degli attaccanti di scorta, da Del Piero ad Amauri, passando attraverso Borriello che rileva , per riaccendere una sfida con un unico vincitore: Pin, l’osservatore di Prandelli, che ha constatato il pieno recupero di Aquilani, pronto a tornare in Nazionale.

INCOMPIUTA Schiacciata dalla bella partenza della Roma, la fatica nella prima mezzora perché Melo, vertice basso del centrocampo titolare, soffre il dinamismo di Menez bravo a non dare mai punti di riferimento alle spalle di Vucinic e . Bonucci e Chiellini, però, riescono ad anticipare i due attaccanti giallorossi al momento del tiro, garantendo a Storari una relativa tranquillità. Graziata dalla mancata di concretezza dei giallorossi, la fatica a ripartire perché il danesino Sorensen, schierato a sorpresa a destra, e Grosso dall’altra parte spingono poco. Mai come stavolta viene rimpianto Krasic, senza le cui accelerazioni la è una squadra incompiuta in cui più dei due esterni del centrocampo, Pepe e Marchisio, è Aquilani l’unico in grado di smarcare Iaquinta e Quagliarella. Non a caso è proprio l’ex romanista a spaccare lo 0-0, scartando Greco con un tunnel e poi servendo dalla destra un bel pallone per Iaquinta che gira al volo con un gol spettacolare da grandissimo attaccante. Sembra la chiave per aprire un’altra partita e invece la concede nuovi spazi alla Roma, che ne approfitta con un incandescente finale di primo tempo. Mexes, atterrato da Chiellini, meriterebbe il rigore che arriva poco dopo, quando è già scaduto da 26" il minuto di recupero segnalato. batte una punizione deviata con la mano da Pepe e soltanto al 49' e 3" può firmare l’1-1 dal dischetto.

ROMA SPUNTATA Con la forza dei nervi apparentemente distesi, dopo 3 vittorie consecutive in campionato, la Roma dimostra di essere tornata una squadra che gioca con la personalità delle grandi. Sicura in mezzo al campo, dove copre le spalle a Simplicio e Greco, nel 4-3-1-2 in cui Menez è libero di andare dove vuole, la squadra di Ranieri ha un unico, anche se grave, torto: quello di non concretizzare la propria superiorità di palleggio, né prima né dopo il rigore di che le restituisce almeno il pareggio. E anzi nella ripresa punge ancora meno del primo tempo in cui Delneri e Ranieri si giocano tutti i cambi. Subito dentro il debuttante Traoré a sinistra per Grosso, poi l’applauditissimo Del Piero per Iaquinta, e nel quarto d’ora finale Amauri per Marchisio da una parte; Rosi per Cassetti, Borriello per e Brighi per Greco dall’altra. Ma il risultato non cambia più. E così oggi Delneri e Ranieri devono sperare in altri due pareggi, a Roma e Milano, per non rimpiangere l’occasione perduta.