La penna degli Altri 07/11/2010 10:27

«I conti si fanno alla fine»

Il primato biancoceleste provoca qualche prurito a Trigoria ma il tecnico non appare preoccupato: «Non voglio parlare della Lazio, noi siamo la Roma e della Lazio non è che mi interessi molto. Io guardo la Roma, non voglio fare paragoni e considerazioni. Come ho preparato la partita? In modo normale, non ho avuto molto tempo per pensarci se non da giovedì, dopo la . Sono sereno ma nutro una grande voglia di batterli, come sempre. Ci stiamo ritrovando e ora vogliamo interrompere la striscia negativa e vincere anche fuori casa per la prima volta in campionato. Loro sono primi? Non c’è divario, siamo due squadre che lottano per conquistare i vertici della classifica. Vedremo all’ultimo chi ci sarà davanti...».

Le ultime parole somigliano molto ad un monito. Il dubbio se lo sia o meno, svanisce poco dopo: «La Lazio è solo un fuoco di paglia? Problemi loro se sarà così, noi proveremo a dargli fuoco. Questo è poco ma è sicuro». Sente che qualcosa è cambiato o sta per cambiare. Non per la vittoria di Basilea – «Partita della svolta? No, quella c’era già stata dopo la sconfitta con il Brescia» – ma per la magia che solo la stracittadina sa regalare: «Il derby è derby, non credo ad una Lazio più tranquilla perché in cima alla classifica. Anzi, loro sanno che prima o poi perderanno. E la paura che hanno è che possa accadere con noi. Per questo motivo sono sotto pressione».

Affonda nuovamente il colpo: decisamente una conferenza-stampa all’attacco. Fosse in campo, qualcuno potrebbe sussurrare di star vedendo giocare una squadra di Zeman. Ma guai a parlare dell’allenatore boemo: «Solo per lui i derby erano partite uguali alle altre – rimarca Ranieri – io sono romano e romanista e anche se la Roma è abituata a giocare la , il derby ha sempre un sapore particolare». Accompagna queste ultime dichiarazioni a un ghigno: i maliziosi ci leggono una nuova stilettata ai ‘cugini’. Torna serio quando parla di Reja: «Ottimo allenatore, navigato ed esperto. Sa il fatto suo e i risultati lo dimostrano. Ha detto che vuole fare una gara propositiva? Se lo ha dichiarato, allora ci credo».

Non si sofferma più di tanto sulla designazione di Morganti: «E’ un grande arbitro, sicuro autorevole e deciso. Incute rispetto, va benissimo». E’ sereno, nulla sembra scalfirlo. Annuncia che Burdisso «ci sarà» e sorvola sulle convocazioni a sorpresa di Pizarro e Brighi: «Sono contento perché vuol dire che gli infortuni erano di lieve entità. Averli a disposizione mi rasserena».

Non cade nel tranello di replicare a Rocchi che ritiene la Roma più forte senza : «A noi il capitano manca e faremo di tutto per vincere anche per lui». L’unico dubbio della vigilia sembra averlo quando gli viene chiesto come giocherà la Lazio: «Se c’è Zarate è , altrimenti con Rocchi dovrebbero optare per il centrocampo a rombo con il quale hanno fatto bene in passato. Vedremo...». Già, vedremo. Un dilemma che si porterà dietro fino ad oggi pomeriggio, forse sino all’annuncio delle formazioni. Solo in quel momento, infatti, deciderà come schierare la Roma.