La penna degli Altri 04/11/2010 09:24

Greco: Da bambino sognavo un gol così

IL RACCONTO - Il tecnico giallorosso non è che abbia una straordinaria varietà di scelte in panchina, in mez zo al campo ne mancano tre che si chiamano Pizarro, Brighi e Taddei, toc ca al ragazzo cresciuto a Trigoria, poi tappe all’Astrea, al Pisa, al Verona e al Piacenza, prima di tor­nare a casa e decidere di giocarsi la sua chance con la maglia giallorossa. Fin qui spettatore non pagante, spesso in tribuna, a domandarsi se la scelta fosse stata quella giusta. Poi, Basilea. Non passano neppure centoventi secondi in cui non ha mai toccato il pallone. Borriello se ne va sulla fascia sinistra, entra in area, l’ex milanista fa un paio di finte, lo svizzero lo tocca, ci potrebbe stare pure calcio di rigore, ma arriva Gre co, un sinistro in diagonale, il pallo ne che si infila nell’angolino, la testa che pulsa, il cuore che batte forte, la corsa sotto lo spicchio giallorosso a godersi fino in fondo quei momenti che aveva sognato da una vita.



LA FESTA - Prima presenza in Cham pions League, primo gol con la ma glia della sua vita (ne aveva segnato uno in amichevole l’estate scorsa al torneo di Parigi al Psg, ma vuoi met tere questo). Raccontaci, Leandro: «E’ la serata più bella della mia vi ta. Forse fino in fondo non me ne rendo ancora conto. Un’emozione del genere la sognavo da quando ero bambino. Ho scelto di rimanere alla Roma, sapendo di avere davanti tanti grandi giocatori, campioni ve ri, ero cosciente che per me non ci sarebbe stato spazio. Ma mi sono al lenato sempre con serietà, con l’obiettivo di sfruttare la mia occa sione nel momento in cui si fosse materializzato. Ci sono riuscito. E questo gol, mi capirete, è tutto dedi­ a mio figlio Gabriele. Troppo bello quello che è accaduto questa sera, per me sarà indimenticabile. Non so se cambierà il mio futuro nel­la Roma, quello che so è che sono felice» . Anche perché il suo gol alla fine è risultato quello decisivo, quello dei tre punti che rilanciano forte le am bizioni della Roma di qualificarsi per gli ottavi di finale come del resto può e deve fare nel girone in cui è stata sorteggiata. E pure perché do menica prossima c’è il derby: «Io non so se avrò una chance anche nel derby. Ho dimostrato di esserci, ora Ranieri sa di poter contare anche su di me. Quando sono entrato in campo mi ha detto di giocare vertice al to del rombo, io preferisco giocare un po’ più basso, ma volete che sia un problema?» .

Per carità. Gli passano al fianco i compagni, Riise è contento come se avesse segnato lui ( «Sono felice che abbia segnato Greco, è un ragazzo fantastico, se lo merita» ), Vucinic e Borriello lo prendono in giro, Julio Sergio predica piedi a terra: «Stasera la Roma mi è piaciuta tantissimo. Vittoria sofferta ma meritata. Ora dobbiamo continuare così. A cominciare dal derby» . Beh, non sarebbe male.