La penna degli Altri 07/11/2010 11:02
Floccari-Vucinic Quellincubo da scacciare Quel sogno da rivivere
Uomo derby Sogno o incubo, chissà stasera chiudendo gli occhi che cosa penseranno Vucinic e Floccari. Dipenderà da chi avrà più forza di scrollarsi di dosso un peso grande così. Il peso di Mirko è quello di una Romada caricarsi sulle spalle: senza Totti, con un Pizarro così così e con un Menez che non sai mai con quale luna si sveglierà, il derby della Roma vive sulla testa, sulla voglia e sulle gambe di Vucinic. Uno che i derby li ha sempre giocati come si deve: prima dei due gol di aprile, un altro pure il 31 ottobre 2007, e fu vittoria anche lì. Insomma, quando segna, la Roma vince il derby. E in generale, non è che alla Lazio e a Reja stia molto simpatico: sei reti ai biancocelesti in carriera (le altre tre con la maglia del Lecce), unaltra fatta digerire a Reja in un Napoli-Roma del gennaio 2009.
Mai un gol Il peso di Floccari non è solo figlio del pomeriggio vissuto ad aprile. Ma è nei numeri: mai una rete alla Roma in carriera, mai un gol segnato ad una squadra allenata da Ranieri. Se non è un tabù questo, allora è un incubo, fate voi. È un peso, di sicuro, a cui oggi non potrà non pensare entrando in campo. «Ma caratterialmente ha già dimostrato di esserne uscito», ha spiegato Reja, un altro che di tabù Roma se ne intende. Però lui del suo attaccante non ha mai dubitato: i ballottaggi riguardano altri. Sergio gioca, Sergio da del tu al pallone, e in una Lazio cheama il palleggio ci sta dentro come una pennellata colorata in un quadro di Schifano: alla perfezione. La stessa perfezione che Mirko riuscì a toccare un pomeriggio dello scorso aprile. Quel giorno nessuno gli rimproverò qualcosa del suo atteggiamento in campo, quel distacco mentale che in un derby gli altri pensano sia un difetto e invece è un pregio. In fondo, è la stessa differenza che cè tra un incubo e un sogno: tutto dipende dal punto di osservazione, no?