La penna degli Altri 24/11/2010 10:03

Fantastici quattro il sogno è realtà




POKER
 - Rimanete, rimanete a casa, stavolta avete avuto torto, vi siete persi pure la prima volta di una Roma a quattro punte, un quattro-due-quattro, Borriello punto di riferimento offensivo, alle sue spalle Vucinic a sinistra, Menez a destra, il capita no, perché c’è un solo capitano, in mezzo per dare corpo a un sogno. Minuto ventinove del secondo tempo, la Roma è ancora sotto, sulla linea del fal lo laterale c’è la maglia numero dieci giallorossa, non c’è bisogno di farne il nome. Ci si interroga su chi uscirà, Vucinic, Borriello o Me nez? Ranieri ci frega tutti. Del resto lo aveva detto rispondendo all’idea proposta di questo giornale di pro vare a vedere una Roma con quei quattro tutti insieme lì davanti, « è una soluzione che per me ha una premessa negativa, perché vederli tutti insieme vorrebbe dire che stia mo perdendo la partita» . 



RISCOSSA
 - Appunto. E allora dentro il capitano, perché di capitano ce ne è uno solo, fuori Brighi, la Roma si gioca tutto, o la va, o la spacca. E’ an data. Alla grandissima. Sette minuti per tornare a sentire, forte e chiaro, l’insostituibile profumo del la . e Simplicio unici centro campisti lì in mezzo, poi quei quattro pezzi da no vanta lì davanti a mettere sempre più paura a un Bayern che per i primi quarantacinque minuti era sembrato di un’altra categoria. La mossa si è rive lata quella giusta. Vucinic ha verticalizzato un pal lone che era una delizia, Riise è pizzicato sulla cor sa, crossa al centro, il pallone arriva sul secondo palo, dove la giugulare di è già gonfia pri ma di vedere quel pallone gonfiare la rete sotto una Sud che sta godendo, come tutto lo stadio. Im pressionante, è stato come se l’Olimpico ballasse. 



ABBRACCIO
 - E poi che bella la corsa del biondo ver so la linea di centrocampo ad abbracciare David Pizarro che era pronto per entrare. Pare che la scelta iniziale, prima del gol del pareggio, fosse che dovesse prendere proprio il posto di De Ros si, per continuare con quei quattro là davanti, o la va o la spacca. Il pareggio ha cambiato le scelte, dentro il cileno, fuori Vucinic, meglio provare a vincerla con un atteggiamento minimamente più equilibrato. E’ andata pure così. Perché Borriello viene steso da Kraft, c’è il rigore dell’apoteosi. Si presenta il capitano, perché c’è un solo capitano. Sapete tutti come è andata. Apoteosi. Compresi quei 7 minuti con quei quattro là davanti. E’ stata una prima volta. Ora anche Ranieri sa che si può.