La penna degli Altri 01/11/2010 09:40

E Burdisso disse: «Vamos!»

Contro il Lecce la Roma ha ritrovato il giocatore che aveva lasciato a Verona contro il Chievo il 16 maggio e che per vari motivi (le polemiche Mondiali dell’Argentina, la preparazione con l’Inter, la telenovela di mercato, il passaggio in giallorosso arrivato in extremis, l’espulsione di Cagliari, la partita negativa contro il Basilea, l’esclusione di Parma) ancora non si era fatto vedere: decisivo in campo, importantissimo fuori. Contro i salentini, la partita di Burdisso è stata praticamente perfetta: ha salvato un paio di gol fatti, ne ha segnato lui uno di testa - una delle sue specialità - sotto la . Sotto gli occhi (e l’anima) dei tifosi della Roma e a pochi metri da quello che è il suo primo tifoso e che lo segue come un’ombra: il fratellino Guillermo. Burdisso piccolo è sempre insieme a Burdisso grande: cena spesso a casa sua, si diverte a fare lo zio per i tre nipotini e si allena con un atteggiamento esemplare pur giocando poco. Nicolas è orgoglioso di lui e sabato, dopo aver visto il pallone gonfiare la rete, è corso ad abbracciarlo. Un "testa a testa" a favor di telecamere che ha trovato ampio spazio nei giornali argentini, tanto che Olé scrive: « (...) E dopo quell’abbraccio tra fratelli, la Roma riparte. Con lo stesso motto che in mondovisione si sono detti i due fratelli: "Vamos"».