La penna degli Altri 05/11/2010 11:28

Due anni fa doppia sfida e stesso risultato

Il primo atto di un weekend indimenticabile per i romanisti va in scena sul campo A il 15 novembre 2008. Spalletti ha da poco finito di parlare in conferenza stampa. Pochi metri più in là, la Primavera di Brosco e Crescenzi è pronta a scendere in campo in un derby in cui la posta in palio, oltre alla supremazia cittadina, è il primo posto in classifica. È una gran bella Lazio quella di Sesena: ci sono Faraoni, Tuia, Cavanda, Kozak, Sevieri. Tutti ragazzi che faranno strada. La Roma risponde con Frasca fra i pali, Mladen, Brosco, Malomo e Crescenzi in difesa, Bertolacci e Massimo in mediana, D’Alessandro, Manganelli e Tovalieri sulla trequarti, in attacco Di Stefano. È una battaglia, una partita combattutissima, che la Roma riesce a fare sua grazie a un calcio di rigore procurato da Tovalieri e trasformato da Andrea Bertolacci. Un vantaggio che i giallorossi conservano con una prova difensiva eccezionale, con un Frasca da applausi a scena aperta. Finisce con i giocatori che lanciano le maglie al pubblico, una cosa che non s’era mai vista: «Ai ragazzi faceva piacere», dice un Alberto raggiante. L’impresa è il degno antipasto di quella che poco più di ventiquattr’ore dopo firma la Roma di Spalletti. Primo tempo da brividi, sembra una partita stregata finché a scardinarla non ci pensa Julio Baptista: al 5’ della ripresa  riceve un corner corto e lo taglia forte in area, il brasiliano appostato sul primo palo lo devia giusto verso il secondo e Carrizo, partito in ritardo, non ci arriva. È il gol che vale il definitivo 1-0, che fa impazzire non solo l’Olimpico, ma la à intera.

Allora la Lazio arrivava al derby forte di un ottimo periodo di forma e godeva del favore del pronostico. Sarà così anche domenica, con l’aggravante del primo posto in classifica occupato dai biancocelesti. Stavolta il preludio giovanile andrà in scena appena poche ore prima del match. La prima Roma impegnata nel derby avrà lo scudetto sulla maglia. L’altra non vede l’ora di fare uno sgambetto alla Lazio.