La penna degli Altri 30/11/2010 10:39
Chievo per settanta
Settanta contro settemila. Il ministro dellInterno, Roberto Maroni, continua a sostenere che laffluenza negli stadi italiani sia aumentata rispetto alla passata stagione. E che quindi la gente sia entusiasta del nuovo ordine costituito.
Le cifre del Viminale lo confortano, è vero. Ma solo sul primo dato. Sono in aumento le presenze dei tifosi delle squadre di casa. Ma non lo sono quelle dei tifosi delle squadre ospiti. Settanta tifosi della Roma col Chievo è una pagina nera del calcio. Daccordo, alla partita mancano ancora quattro giorni (tre per il settore ospiti: la prevendita, per legge, deve cessare alle 19 di venerdì). Ma quanti potranno essere i romanisti a Verona, sabato? Novanta? Cento? Comprare un biglietto di Chievo-Roma (22 euro, punti vendita Banca Popolare di Lodi, Banca Popolare di Novara e Credito Bergamasco) è praticamente impossibile. Il Casms, acronimo di Comitato di analisi sulle manifestazioni sportive, ha vietato la prevendita ai residenti nel Lazio. Impedendo così, di fatto, che si ripetesse un altro esodo di massa.
Chiaramente, non i ventimila del 16 maggio. Lì ci si giocava lo scudetto, qua solo i tre punti. Ma qualche migliaio di romanisti a Verona, senza limitazioni, ci sarebbero andati sicuramente. «Siamo allibiti anche noi», spiegano dal Chievo.
Dove non hanno potuto far altro che prendere atto delle prescrizioni del Viminale, che ha definito la partita «a rischio». Risultato: vendita dei biglietti vietata a chi abita nel Lazio. Dalla limitazione si salvano, come sempre, i possessori dellAs Roma Club Privilege. I titolari della tessera del tifoso giallorossa, dunque, non solo potranno tranquillamente andare nel settore ospiti. Ma saranno pure gli unici a farlo.
Tra i paradossi denunciati dai romanisti, oltre al fatto che la trasferta col Chievo sei mesi fa non era a rischio, cè pure questo: se una partita è a rischio, basta davvero una tessera a eliminarlo?