La penna degli Altri 05/11/2010 11:16

As Roma, inizia il rush finale

Un serio concorrente per Angelucci potrebbe essere Aabar (anche se in questo caso non sono arrivate conferme), fondo sovrano degli Emirati Arabi che con il 4,99% è il secondo azionista di Piazza Cordusio. Nella ricostruzione fatta ieri da "Il Messaggero", sarebbe in corsa anche un altro socio della banca: la Lia, la Libyan Investment Authority. È la banca di Gheddafi. Qualcuno si domanda: non è strano che qualcuno dei sei offerenti sia azionista di Unicredit? A Piazza Cordusio ci tengono a sottolineare come, al contrario, questo dovrebbe rappresentare la massima garanzia possibile per i tifosi della Roma. Perché la banca conosce sia la provenienza dei capitali sia, soprattutto, le persone che li gestiscono. Sarebbe invece esente da rapporti con Unicredit il fondo americano che sarebbe rappresentato in Italia dallo studio legale Tonucci. Si tratterebbe di un gruppo solido e fermamente intenzionato ad andare avanti. E non sarebbe John J. Fisher, il magnate dei marchi di abbigliamento Gap e Banana Republic. Viene data quasi per certa l’assenza di Angelini, che non avrebbe nemmeno richiesto l’info memorandum. Pare che Mister Tachipirina si sia definitivamente tirato indietro qualche mese fa. Non c’è traccia neanche del fondo Clessidra, che pure la scorsa estate era più volte finito sui giornali con mirabolanti annunci di scalate all’As Roma, magari assieme proprio ad Angelini. Resta invece da capire la posizione dell’egiziano Sawiris. C’è chi sostiene che non sia fuori dal processo di vendita.

Cosa accadrà ora? I tempi previsti per la scrematura delle offerte non vincolanti non dovrebbero essere
lunghi. La banca si sta confrontando con il suo advisor. Presto sarà informata anche Rosella Sensi.
Entro fine mese si dovrebbe passare alla fase due. Quella delle offerte vincolanti. Unicredit conta di
avere un unico interlocutore prima del 2011.