La penna degli Altri 09/11/2010 15:55
"Ancelotti viene a Roma? Andrei a prenderlo"
"MEGLIO DELL'ANNO SCORSO" - Dopo il derby, i processi delle settimane scorse a tecnico e squadra si sono trasformati in elogi. L'allenatore giallorosso si nasconde: "Non sapevo di essere io il problema. Ma se ci sono state critiche a Ranieri è giusto, è Ranieri il responsabile della Roma ed è Ranieri che deve tirare fuori la Roma dalla crisi". Missione compiuta, tanto che qualcuno inizia a sognare in grande. Il tecnico non frena, anzi: "Voglio migliorare il campionato dell'anno scorso - ammette - perché no? Perché precludercelo? Quest'anno il campionato è più compatto, non c'è un leader che si è involato. Non penso a fare un punto in più o arrivare ancora secondo. Ma non voglio sparare titoli".
"RIPARTO DA TOTTI" - Attenzione rivolta al presente, allora: domani all'Olimpico arriva la Fiorentina. "Sono partiti male anche per infortuni - spiega il tecnico - hanno recuperato Mutu che è un fior di campione, stanno ritrovando anche Vargas. Ultimamente stanno facendo bene, vogliono ritrovarsi per riprendere la classifica che meritano". Si riparte allora da una certezza: Totti. "Domani giocherà dall'inizio e dovrà fare solo quello che sa fare, il Totti. È una mente calcistica superiore, sa sempre dove posizionarsi per il bene della squadra. Non devo chiedergli nulla, se non normali accortezze".
Se in futuro il tecnico potrà rivedere il piano odierno ("Totti in panchina? Perché no"), domani accanto al capitano, si giocheranno una maglia Menez, al rientro dopo il fastidio al polpaccio che lo aveva bloccato dopo mezz'ora con la Lazio, e gli uomini derby Vucinic e Borriello. Proprio l'ex Milan dovrebbe partire inizialmente in panchina: pronta la staffetta con il montenegrino, che non si è allenato dopo una notte insonne a causa dei pianti del neonato Alexandar. "Il tridente? Non escludo nulla - spiega Ranieri - ma per giocare con tre attaccanti tutti devono correre". La gara con la Fiorentina si inserisce in mezzo a un trittico chiuso, sabato, dal match di Torino contro la Juventus. Possibile un turno di riposo per qualche stella affaticata? "È il mio dubbio - conferma Ranieri - battere il ferro finché è caldo o fare turn over? La decisone la prenderò stasera".
MODULO - La certezza, in questo momento è il modulo: dopo le vittorie con Basilea e Lazio, Ranieri continuerà a insistere sul rombo. Oltre a Totti, certo anche il rientro dall'inizio di Cicinho, a cui la squalifica di Cassetti regalerà una maglia da esterno destro di difesa. Dopo essere rientrato in panchina nel derby, resta invece a casa Pizarro. Nessun "giallo": il dolore al bicipite femorale, che si estende fino alla schiena, non si è ancora placato e mandarlo in campo sarebbe un azzardo inutile. Confermata, quindi, la linea di centrocampo a tre con Perrotta, De Rossi e Simplicio: unica possibile sorpresa, l'inserimento di Brighi - lui sì, perfettamente recuperato - al posto di uno dei due intermedi. In difesa, dove mancherà ancora Juan (più serio del previsto il problema muscolare alla coscia sinistra), confermata la coppia Mexes-Burdisso con Riise a sinistra. Tra i pali, ancora Julio Sergio, imbattuto in campionato contro Lecce e Lazio. Soluzioni obbligate o quasi: a vedere l'undici da vicino, non sembra esserci molto spazio per il turn over.
RINASCITE - Dieci punti in quattro gare: che qualcosa in casa Roma sia cambiato lo sa bene Ranieri: "Stavamo ancora pensando al campionato scorso ma era partito quello nuovo. Quando ci siamo resi conto che ci eravamo complicati la vita da soli la squadra si è compattata, questa è gente che sa venirne fuori". Attenzione, però, a non sottovalutare il presente: "Servono motivazioni, i giocatori non sono jukebox che metti il soldino e cantano la canzone. Alleno un gruppo compatto che vuole lottare e tirarsi fuori". Chiusura su Adriano, che qualche voce vorrebbe già di ritorno in patria: "Spazzatele via, io penso solo a domani. Avete visto che attaccamento ha la squadra per lui. Credo valga più di tante parole".