La penna degli Altri 11/11/2010 10:32

Al-Husseiny, genio della finanza

Autostrade e poi immobili, quelli che faranno crescere l’emirato di Abu Dhabi. Finora le sue passioni, o meglio, le mire di Al-Husseiny si erano fermate qui. Ma quando quest’estate ha messo una fiches anche sul calcio, con la sponsorizzazione del Manchester , è stato chiaro che le indiscrezioni che lo vedevano in manovra per acquistare l’As Roma lo potevano portare molto più lontano.

Si vedrà fino a che punto Aabar giocherà le sue carte. Ma una cosa è certa: le carte da mettere sul tavolo non sono di poco conto. Innanzitutto, è bene ricordarlo, dietro l’amministratore delegato c’è un azionista dalle spalle larghe, la International Petroleum Investment corporation (Ipic), vale a dire il ricco governo di Abu Dhabi. A parlare, del resto, sono i 400 milioni di profitti insieme nel 2009, il doppio del 2008. Ma anche il portafoglio partecipazioni messo insieme in soli due anni. Nel 2009 ha messo sul piatto 2,7 miliardi di dollari per il 9,1% di Daimler. Ha rilevato dallo stesso gruppo tedesco un pacchetto rotondo di Tesla Motors.

E ha investito 280 milioni di dollari per il 32% della Virgin Galactic, prima e unica azienda al mondo organizzatrice di viaggi nello spazio. Negli Ads del Banco Santander Brasil ha impegnato 328 milioni di dollari. E ha speso 253 milioni di dollari per la Falcon Private banking acquistata da Aig. La liaison con l’Italia è iniziata, invece, nel 2008. Con l’acquisto da Unicredit del 3,3% di Atlantia (la holding che controlla Autostrade) per circa 350 milioni di dollari. Pochi giorni fa quel pacchetto è arrivato nelle mani della famiglia Benetton. Ma l’asse con Unicredit rimane ed è forte. Non a caso Abu Dhabi ha investito oltre 2,5 miliardi di dollari nel capitale della banca guidata da Federico Ghizzoni di cui ha il 5%. Non a caso è Unicredit ad avere in mano il destino dell’As Roma.