La penna degli Altri 07/10/2010 19:45
Tifosi in fuga dall'Olimpico. Roma, è crisi senza fine
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IN FUGA DALLOLIMPICO Vogliamo riportare la gente allo stadio, era il motto con cui Ranieri dodici mesi fa, muoveva a Trigoria i primi passi da tecnico romanista. Missione riuscita soltanto a metà. Perché dopo lillusione dellultima parte della scorsa stagione, il sogno di uno stadio sempre pieno è già un lontano ricordo. Non è bastata la rincorsa allInter. Non è bastata nemmeno una campagna acquisti che ha portato allOlimpico Borriello, Adriano, Simplicio e Burdisso, ad evitare la diaspora da stadio. Quattro gare davanti ai propri tifosi dallinizio della stagione a oggi. Tre di campionato con Cesena, Bologna e Inter e una di Champions contro il Cluj. Due vittorie, due pareggi e nessuna sconfitta: non un bottino ricchissimo, ma neanche da lacrime agli occhi. Ad assistervi, però, non più di 31 mila 700 spettatori ogni gara, con il picco di Roma-Inter (38.726, mai così pochi per questa sfida negli ultimi 13 anni).
MAI COSÌ MALE Unaffluenza decisamente al di sotto delle medie del campionato scorso, concluso con 41 mila spettatori a partita. Facile facile la differenza: sono sin qui 10 mila i romanisti che hanno abbandonato il proprio posto sugli spalti a distanza di pochi mesi, da maggio a oggi. Ma se la rincorsa allInter aveva inevitabilmente gonfiato il numero di aficionados nelle ultime gare della scorsa annata, non si può certo dire lo stesso per la stagione precedente, quando nonostante un campionato deludente, chiuso al sesto posto, la media di spettatori ogni gara era di 41 mila e 800 unità. E negli ultimi 5 anni la media sfiora i 40 mila a partita. Parlare di Tessera del tifoso e di contestazione alla società non basta più. Chi acquisterà il club, oltre a occuparsi di far quadrare i conti (ahi!), dovrà interrogarsi anche su come riportare la gente allOlimpico. E, non è detto che basti tornare a parlare di stadi di proprietà. La lezione dello scorso anno è chiara: per riempire la Curva, serve una squadra vincente