La penna degli Altri 18/10/2010 11:26

Super Borriello chiama Totti al gol



Questi a Milano (sponda rossonera) sono i giorni di Ibrahimovic, di Pato, di Ronaldinho, persino del redivivo Robinho, ma il nuovo centravanti della Roma è convinto che alla fine dei giochi non è escluso che qualcuno pensi come 10 milioni — peraltro ancora da prendere — forse abbiano rappresentato un prezzo di saldo per uno come lui, che l’anno scorso (insieme a Dinho) fu il miglior realizzatore del Milan.

Che coppia D’altronde, aver segnato 4 reti (e due pali) in 9 partite giocate — fra campionato e — per Borriello significa solo mettersi in scia col proprio passato e, soprattutto, aver impiegato un mese e mezzo per far capire chiaramente a Ranieri quali debbano essere le gerarchie d’attacco. L’Imperatore (Adriano), la Bestia (Baptista), SuperMirko (Vucinic) al momento guardano dalla panchina il boom dell’ex milanista, che ha sancito come il tandem con capitan , al momento, sia quello che dà più garanzie, nonostante l’avvio stagionale della squadra giallorossa sia stato più o meno da incubo.



: talismano Basilea Insomma, per rimettersi in linea di galleggiamento la Roma si è affidata all’ultimo arrivato, in attesa che la Storia si rimetta in moto. Cioè, capitan . Non era mai successo che il numero 10 giallorosso, da quando è diventato titolare, abbia visto trascorrere le prime 10 partite senza segnare. Inutile dire che domani col Basilea sembra il momento giusto, visto che un anno fa il capitano mise il suo sigillo al successo interno (2-1).



Sensi: meno poteri Tutto sommato, la prossima è senz’altro una settimana importante nella storia giallorossa. Il match di può rilanciare la Roma per la qualificazione agli ottavi e la vendita del club avrà un’accelerazione decisiva. Mercoledì, infatti, partiranno gli «infomemorandum» per i potenziali acquirenti della società, anche perché la famiglia Sensi — che oggi sbloccherà il silenzio stampa solo per esplicite consegne della Uefa — vive questa fase con meno poteri che mai. Prima, infatti, la presidente Rosella poteva firmare delibere fino a 20 milioni, adesso invece solo fino a 5. Niente di strano. Il gioco è nelle mani di UniCredit, che però le ha conservato l’1,1 milioni lordi di stipendio annuale. Come dire, in questi tempi malinconici, meno male che c’è Borriello