La penna degli Altri 19/10/2010 11:42

Sosta vietata per la Roma

Con verifiche ravvicinate e delicate. Dopo il successo sofferto e vitale contro il in campionato, i giallorossi si ripresentano stasera all’Olimpico, stavolta contro il Basilea, per la terza gara della prima fase di . E con lo stesso obiettivo di sabato: vincere. Senza pensare ad altro, almeno per il momento: la situazione è critica e bisogna avere pazienza.

Mentalmente e psicologicamente questa squadra non sta ancora bene e lo sanno tutti, anche gli avversari. Il Basilea, nel gruppo E, è l’unica formazione ferma al palo: nessun punto in due gare. A parte la qualificazione agli ottavi della coppa nazionale, tra l’altro contro un’avversaria semisconosciuta di seconda divisione come l’Yverdon, i campioni di Svizzera sono in chiara difficoltà e non solo quando giocano in Europa.



Ma la Roma di oggi non si può permettere di sottovalutare nessuno. Un anno fa cadde in trasferta contro questi rivali, riuscendo a fatica a batterli all’Olimpico. Stadio che, comunque, dà sempre la spinta decisiva ai giallorossi: tre successi di fila, due in campionato e in mezzo quello in contro il Cluj, dopo il pari alla prima contro il Cesena.



L’aria di casa, insomma, aiuta e tanto, a prescindere dai pochi spettatori previsti, al massimo venticinquemila, per la sfida contro gli elvetici di Fink. Sul rendimento interno della Roma, niente da dire o quasi, soprattutto se paragonato a quello esterno, disastroso e preoccupante, con cinque sconfitte di fila nei cinque viaggi fatti in meno di due mesi. Ma il fattore campo non può bastare: i giallorossi, per centrare la seconda vittoria in coppa, devono mostrare qualche progresso. Più che nel gioco, nella condizione atletica. E anche psicologicamente ci vuole una sterzata, cancellando la paura vista nel finale della gara di sabato. Ranieri, tornato a parlare perché in Europa è obbligatorio, fa vedere di essere teso e nervoso. Bisogna capirlo. Fatica a mettere in campo la sua Roma, nel senso che spesso gli mancano i giocatori per dare un senso alle sue idee, semplici e umili. A volte anche scontate. Ma da accettare, se sono quelle che lui ritiene efficaci.



Ritrovando Taddei e Perrotta, in particolare il primo assente per più di un mese e mezzo, viene facile il 4-4-2, buono per prendere i tre punti contro il . Con le due linee di quattro giocatori in difesa e a centrocampo per la compattezza che riduce al minimo i rischi, sino a quando le gambe girano. Stasera il vero problema può essere la stanchezza: dieci giocatori su undici potrebbero essere gli stessi di sabato. Sembra da escludere il turn over, anche se poi il tecnico deciderà stamattina, valutando lo stato fisico di alcuni.



La verità è che, nonostante l’abbondanza dell’organico, Ranieri ora non può contare su quattro giocatori come Julio Sergio, , Vucinic e lo stesso Menez. Sono titolari i primi due e con gli altri due si può effettuare la rotazione quando ci sono incontri ravvicinati e comunque restano cambi in corsa di primo piano. Dunque, scelte obbligate o quasi contro il Basilea. Il tecnico sta pensando anche a Castellini, ma sa che Riise ha bisogno di giocare per riprendersi.

Davanti, quindi, ancora e Borriello, tandem che con il 4-4-2 prudente di sabato sera va più che bene. Il secondo ha il gol facile, il capitano lo cerca dal 9 maggio per interrompere il lungo e insolito digiuno (l’ultima rete in Europa, proprio al Basilea e su rigore, il 3 dicembre 2009). Ranieri non riesce a bluffare. E’ inquieto e perplesso. Avrebbe dovuto firmare il rinnovo del contratto dopo : la società, dopo averlo avvertito a poche ore dal viaggio al San Paolo, non si è fatta più viva. La sconfitta del 3 ottobre ha rimesso tutto in bilico. Per riparlarne servirà una serie sì. L’allenatore di San Saba, per essere di nuovo il primo e unico interlocutore del club, cerca proprio la continuità di risultati. Per la squadra, ma anche per se stesso. Stasera è un mezzo match-point per la qualificazione in . E’ il regalo che si aspetta dalla Roma: domani festeggia i 59 anni.