La penna degli Altri 06/10/2010 09:59

Roma, le facce della crisi

Partendo dal (Julio Sergio) che non c’è, arrivando a Vucinic che, rispetto al trend del girone di ritorno, è indietro. In mezzo, tanti altri: Riise, Burdisso, Juan, Pizarro. Tutti al di sotto dello standard, e c’è anche chi, come Adriano, è venuto a Roma con mille buoni propostiti e in pratica non s’è mai visto. E quelle poche volte che lo abbiamo visto, non ha lasciato traccia. Ranieri per ripartire ha bisogno di tutti, e al meglio. Ovvio. Aspetta il miglior (l’ultima volta a zero gol dopo sei giornate, nel 95-’96), ma anche Taddei, fuori da un mare di tempo per le note noie al polpaccio. Lui, Rodrigo, è considerato un equilibratore. Ma qui ci vuole più un equilibrista. Chi sta andando bene è Perrotta, ma ormai non fa più notizia. L’altro è Menez, che però è il più sostituito della serie A: sei su sei, davanti a M.Veloso e Barreto.

Pizarro è l’emblema di questo momentaccio. Col cileno al top, gira tutta la squadra, quando va a mezzo giro, si ferma il meccanismo. Il ginocchio fa male e lui sì, la preparazione, l’ha praticamente saltata. Ora fatica, fa quel che può, ma per rivederlo ad altissimo livello ci vorrà un po’ di tempo. Riise era partito bene, l’infortunio alla testa (pesantissimo) subìto in nazionale lo ha praticamente steso. E’ rientrato con l’Inter, benino; con il si sono palesate tutte le difficoltà del momento. Col Cluj Ranieri non lo ha fatto giocare, per fortuna, diciamo adesso. Poi? Burdisso? Sembra il fratello (non Guillermo) di quello dello scorso anno. Pasticcione, spesso in ritardo nelle chiusure. Quasi spaesato. Un giocatore normale, non il leader ammirato la passata stagione. Stesso discorso per Juan: poco sicuro di sè e - vedi - anche sfortunato. Di già detto e ridetto, anche se ultimamente ha dato evidenti cenni di risveglio. Al San Paolo è stato uno dei più bravi, nonostante tutto. E Vucinic? Vamos, dice sempre dopo un gol. Quest’anno l’ha detto una volta sola, contro l’Inter. E ti pare poco? Per uno come lui, sì. Pochino. Certo, meglio di niente, ma sempre pochino. E’ vero che non ha giocato molto: in Supercoppa, con il Cesena la prima e poi si è rivisto a Brescia. Con l’Inter è partito dalla panchina, così come a . Lui si sente un po’ estromesso e in questo periodo gli sono venuti in mente cattivi pensieri, tipo andare via. Col nuovo (vecchio) modulo, tornerà titolare, largo a sinistra. Ranieri spera che certi pensieri scompaiano, e che lui torni a segnare a far sognare un po’ tutti. Ce n’è bisogno.