La penna degli Altri 01/10/2010 10:22
Roma da corsa
Brighi tornerà titolare domenica prossima a Napoli. Perrotta è squalificato: tocca a lui e toccherà al Napoli pagare limposta. Ranieri, che stima assai il ragazzo, è pronto a riscuotere. La tassa-Brighi Matteo non è Brighi per caso: cè la storia della sua famiglia, della sua educazione e della sua cultura dietro al calciatore. Come sempre. Brighi è di Rimini, la città di Fellini, Hugo Pratt e don Benzi, una città dove convivono, amabilmente, il sacro e il profano. Brighi, nel suo piccolo, condensa i due concetti: è vicino al mondo cattolico, si occupa di solidarietà, legge molto, ama i viaggi alternativi e gioca a calcio. Matteo comincia la sua storia di soldato del pallone alloratorio, dove ancora, quando può, va a trovare i vecchi amici. È bravo e finisce nel settore giovanile del Rimini. Indossa la maglia della Juventus troppo presto è il 2000 e Matteo ha appena 19 anni , poi torna dalle sue parti, prima Bologna e poi Parma.
Un altro salto a Nord Brescia , poi nel 2004 entra negli affari della Roma che lo presta per tre stagioni al Chievo. Nel 2007, finalmente la chanche giallorossa. Sembrava uno di passaggio, Matteo, invece si è fermato. Ha appena cominciato la quarta stagione a Roma, il soggiorno potrebbe allungarsi e saranno tutti felici e contenti: allenatore, compagni, dirigenti, tutti vogliono bene a Matteo. Parla poco, Brighi, ma quando lo fa non dice mai cose banali. Decisamente più ciarliero il suo agente, Vanni Puzzolo, uno che soprattutto destate è una tassa fissa, questa sì, di agenzie di stampa e siti internet: esterna come un politico.
Lazzurro Brighi ha giocato 4 gare in Nazionale: prima con Trapattoni che lo lancia alletà di 21 anni, Italia-Slovenia (0-1) giocata a Trieste il 21 agosto 2002, poi, dopo sette anni di assenza, torna in azzurro il 28 marzo 2009, rilanciato da Lippi, che lo utilizza nella sfida di qualificazione ai mondiali sudafricani del 2010 contro il Montenegro. Laffollamento di centrali nel centrocampo della Roma non lo aiuta: sono sei, tanti. Ma lui è uno a parte: una tassa. E Napoli è la prossima scadenza.