La penna degli Altri 07/10/2010 10:54

Mazzone: «Vogliono affossarlo». Toni: «Risorgerà»



Walter Novellino, ad esempio, dai microfoni di Radio Marte, fra il serio e il divertito (soltanto lui, probabilmente) ha voluto punzecchiare , svelando un particolare retroscena: «Un paio d’anni fa, quando io ero uno dei più grandi allenatori italiani, dovevo andare in giallorosso, poi hanno preso Spalletti, allora lì mi sembra che abbia deciso , quindi non gli sono molto simpatico». Forse, al povero “Monzon”, dopo aver conquistato scudetti e coppe, l’inattività sta giocando brutti scherzi come capita a coloro che prendono troppo sole in testa senza idratazione e cappellino. La Roma in serata ha fatto sapere «di non averlo mai cercato».



Chi invece lo conosce come le sue tasche è Mazzone. Per il sor Carletto, intervenuto a Radio Radio, tutto questo vociare sul suo ex pupillo sembra quasi seguire un disegno ben preciso: «Il ragazzo non si merita tutto questo, è generoso, oltre che essere un grande giocatore. Sembra che ci sia qualcuno che non vede l’ora di affossarlo. Ho allenato grandi campioni nonostante non abbia vinto molto, metterei Francesco a fare il trequartista dietro una punta e due esterni, Menez da una parte e un altro da scegliere fra quelli a disposizione».



Luca Toni, invece, con il numero 10 giallorosso c’ha giocato sia con la Roma, sia con la Nazionale. Il feeling fra i due c’è sempre stato, fin da quando alzò il telefono per convincere il pennellone modenese a trasferirsi nella Capitale. Intervistato da Sky sport, in vista del suo ritorno da avversario all’Olimpico l’ex centravanti del Bayern Monaco si è voluto “coccolare” l’ex compagno: «Non lo so se c’è qualcosa che non va. Checco è un campione, non ho visto le partite ma ci sta che ogni tanto non si segni. Ha battuto tutti i record con la Roma. Ha le spalle larghe e ne verrà fuori, lui vuole solo il bene della squadra».



Un grandissimo attestato di stima nei confronti di , arriva da
Roberto Mancini. Il tecnico del Manchester , a margine di un’intervista a 360 gradi gradi sul nostro campionato, lo ha eletto come il più forte calciatore che ci sia in serie A: « è ancora oggi il numero uno in Italia e tra i primi in Europa. A Roma con uno come Francesco bisogna sempre fare i conti e quasi sempre ci si guadagna. Non si è vecchi a trentaquattro anni. Del Piero, secondo i giornalisti era da buttare sei anni fa quando c’era Capello. Il campione non ama fare figure di merda, se dice che può giocare novanta minuti significa che se li sente, che sta bene»