La penna degli Altri 21/10/2010 10:40

Lo spogliatoio è pieno di scontenti

Hanno parlato in molti e nessuno ha tenuto nascoste le sue perplessità. I «vecchi» dello spogliatoio, ma non solo. Un buon segnale, perché significa che ai giocatori stanno a cuore le sorti della Roma e che nessuno di loro vuole vivacchiare in attesa di una nuova società e un nuovo allenatore. Un cattivo segnale, perché vuol dire che i problemi sono tantissimi e che non tutti sono risolvibili.

Queste le situazioni più spinose di un gruppo entrato in piena crisi dopo soli due mesi di attività: Mirko Vucinic ha capito che, con e soprattutto Borriello, il suo ruolo preferito di punta centrale sarà un miraggio. Con la nazionale del Montenegro, giocando da centravanti, ha segnato due gol in tre partite delle qualificazioni europee ed è stato suo anche il centro che ha dato finora l’unica vera soddisfazione stagionale alla Roma: l’1-0 contro l’Inter. Ma se Ranieri continuerà con il 4-4-2, Mirko teme di avere spazio solo come esterno sinistro di centrocampo.

Simone Perrotta, che anche martedì ha dato il 100%, anche se con pochi risultati, è l’uomo che deve portare la croce di quel ruolo dove la Roma è completamente scoperta. Da esterno di centrocampo, però, non può rendere per quello che vale. E, visto che al contratto in scadenza a giugno, non è il massimo della vita giocare fuori ruolo e fare brutte figure.

Il discorso del contratto in scadenza vale ancora di più per Philippe Mexes, ormai chiaramente la riserva di Juan e Burdisso. Contro il Basilea si è visto un giocatore appesantito e scarico. Mexes, che è tornato titolare della nazionale francese con il nuovo c. t. Blanc, si sta guardando intorno: continuare così è deleterio per lui e per la Roma.

Jeremy Menez è sempre un punto interrogativo: ha avuto più spazio, ma è stato sostituito in 9 partite su 10 e nella decima (contro il Bayern) è entrato dalla panchina al 79’. Non freme all’idea di continuare così.

David Pizarro gioca senza potersi allenare e mette così a rischio il suo ginocchio, per totale dedizione alla causa. Non successe lo stesso anche a Doni, sotto la gestione Spalletti?

Il gruppo brasiliano è un altro caso aperto: Cicinho, Doni, Julio Baptista e Simplicio sono quasi dei separati in casa e Adriano è sempre più un mistero. Non lo è il suo ingaggio, il terzo della squadra dopo quelli di e . Finora Adriano ha giocato 114’ in stagione. Carissimi.

Ranieri, in una dichiarazione nel dopo Roma-Basilea, aveva confessato di sentire ancora la squadra con sé, ma con un preoccupante commento: «Anche se non fosse così, i giocatori non verrebbero certo a dirmelo in faccia».

Altro che rinnovo del contratto, sarà già tanto arrivare tutti insieme al 30 giugno 2011. E pensare che, fino a due mesi fa, il prolungamento del contratto sembrava soltanto una formalità.