La penna degli Altri 05/10/2010 12:07

Lazio e Roma, le vite capovolte

In altre à, una pausa come quella che aspetta il campionato — che tornerà il 16 e 17 ottobre, dopo le partite delle nazionali — sarebbe stata benedetta dalla squadra in difficoltà. Tempo per leccarsi le ferite, per ragionare insieme sul da farsi, per allenarsi bene e recuperare la forma fisica e la serenità psicologica che mancano. A Roma è il contrario. Quindici giorni di attesa diventano una graticola sulla quale arrostire i vinti.

La Lazio versione 2010 è un raro caso di equilibrio. Non ha né il miglior attacco né la miglior difesa, ma ha fatto più punti di tutti. Ha mandato in gol sette giocatori diversi e ha fatto il miglior acquisto qualità/prezzo, cioè il brasiliano Hernanes. Reja ha cambiato la difesa da tre a quattro e poi non l’ha più toccata, Ranieri prova un modulo dopo l’altro senza mai trovare quello giusto.

 

C’è un dato, impressionante, sulla tenuta atletica delle due squadre: la Lazio ha segnato 6 dei suoi 8 gol nell’ultima mezzora delle partite, la Roma ne ha subiti 6 dei suoi 11. Ranieri rifiuta la critica sulla preparazione estiva della squadra, ma è sotto gli occhi di tutti che il — con due giorni di riposo in meno rispetto ai giallorossi dopo gli impegni europei — nel secondo tempo sembrava volare.

L’assenza dalle Coppe europee può essere un male per le casse sociali, ma è sicuramente un vantaggio per il lavoro di Reja. Per i più scaramantici, poi, c’è anche il valore aggiunto dell’aquila Olimpia, il rapace simbolo della Lazio che, da questa stagione, volteggia all’Olimpico prima delle partite casalinghe.

Il derby di andata si giocherà il 7 novembre e ci vorrebbe un terremoto perché la Roma possa affrontarlo davanti alla Lazio: tre vittorie giallorosse contro , Parma e Lecce; tre sconfitte biancocelesti contro Bari, Cagliari e Palermo. Qualcuno vuole scommettere?

I risultati hanno permesso alla Lazio di metabolizzare anche alcune situazioni borderline, tipo l’utilizzo di Zarate. Quando si vince, si accetta più volentieri anche il . Alla Roma, al contrario, cresce lo scontento. aveva parlato di «catenaccio» dopo la sconfitta in contro il Bayern, domenica Borriello ha chiarito di non essere assolutamente stanco al momento della sostituzione. Ranieri non rischia la panchina — anche perché nessuno alla Roma, ora, può prendere certe decisioni —, ma i tempi dell’amore collettivo per l’uomo di San Saba sembrano lontani.

Ai tifosi della Roma non resta che ripensare ai numeri del passato e buttarla in caciara, dicendo ai laziali che, in tutta Europa, Premier League a parte, c’è una capolista a sorpresa che sta scompigliando i soliti ruoli. Ma mai come a Roma.