La penna degli Altri 14/10/2010 10:13
Lhanno scovato nel bagagliaio
Come risultava sinistro leggere nella ' gabbia' vuota di Marassi le scritte deliranti lasciate dagli ultras serbi: ' Il nuovo ordine mondiale, Karadzic- Mladic', ' Il love fascism' e intorno adesivi con l'immagine di Arkan e Milosevic.
IL BILANCIO - In mattinata, il bilancio della Questura di Genova parla di 17 arresti e 16 feriti, 2 carabinieri e 14 serbi, 35 gli hooligan denunciati, 138 quelli identificati. Tra loro c'è anche Ivan Bogdanov, l'uomo nero di martedì notte, che si era nascosto nel bagagliaio di uno dei pullman di tifosi serbi. Il '1389', tatuato sul braccio, è stato decisivo per l'identificazione. Prima di scovarlo, i poliziotti avevano fatto spogliare, uno per uno, tutti i tifosi serbi per trovare luomo tatuato. Erano quasi le 2 e 30.
Larresto di Ivan (a cui verrà notificata laccusa di danneggiamento e porto darmi) è stato l'ultimo atto, il più atteso, che ha praticamente chiuso la giornata della vergogna. Scene durissime erano seguite a quanto tutti hanno potuto vedere sgomenti in tv. Polizia e carabinieri in tenuta anti sommossa (rinforzi da Milano sono giunti nella notte) hanno inquadrato il gruppo di ultras serbi, procedendo duramente alle perquisizioni che erano mancate prima della partita. Un atteggiamento, quello delle nostre forze dell'ordine, durante il giorno, ieri al centro del dibattito politico. Del resto martedì nel primo pomeriggio era stato il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, con una dura telefonata al Questore, Filippo Piritore, a mettere in evidenza quello che stava accadendo in città, con due cortei di serbi liberi di danneggiare e lordare il centro storico.
PANICO - Il peggio però è avvenuto dentro e fuori il Luigi Ferraris. Gli incidenti notturni sono scoppiati quando il gruppo di ultras ha tentato di forzare il cancello della recinzione dove erano confinati in attesa del deflusso. Sono seguite cariche e anche lancio di lacrimogeni. A quel punto i serbi hanno tentato di rientrare nello stadio, puntando la Tribuna Stampa (con i cronisti ancora a lavoro). Tensione al massimo anche perché nel piazzale davanti allo stadio si sono radunati gli ultras di Genoa e Samp, decisi a scontrarsi con i serbi. L'inusuale solidarietà tra i due gruppi è poi proseguita ieri. Obiettivo, la tessera del tifoso, fatta oggetto di una lettera aperta al ministro Maroni. « Da assidui frequentatori degli stadi, dove ogni domenica si vieta a molti di assistere al calcio in base ad un lavoro di intelligence che vale evidentemente solo per i tifosi italiani, dove non si lesinano manganellate anche gratuite, non potevamo credere ai nostri occhi. La disfatta di Genova è quella di un modo di intendere la sicurezza basata sulla repressione » .
Da qui l'annuncio della presenza sabato sera all'Olimpico per Roma- Genoa di tifosi genoani non tesserati.
FINALE - Tornando agli scontri notturni, all'arrivo dei rossoblucerchiati sono seguiti lunghi momenti di tensione, alla fine risolta dagli agenti. La loro opera non si è conclusa qui. Dopo essere riusciti a far salire i serbi sui pullman, c'è stata una successiva perquisizione, mezzo dopo mezzo, che ha portato al sequestro di bastoni, spranghe, coltelli, petardi e bombe carta e all'arresto di Ivan 1389, giusto il Medio Evo in cui dovrebbe sprofondare.