La penna degli Altri 05/10/2010 12:38

I russi di VimpelCom si comprano Wind (e Orascom). Nasce il quinto operatore mondiale



Vimpelcom, il secondo maggiore operatore russo di telefonia mobile, è andato contro la diffidenza dei mercati e lo scetticismo degli investitori per realizzare una sua meta strategica, quella di sbarcare sul mercato italiano delle telecomunicazioni. L'espansione internazionale di Vimpelcom, che nel 2010 aveva già realizzato la fusione con l'ucraina Kievstar, è costata cara ai bilanci della società, che negli ultimi cinque mesi ha perso il 19% della propria capitalizzazione di mercato (contro una contrazione del 10,7% dell'indice Rts della Borsa di Mosca).

Ora gli analisti si aspettano che il titolo di Vimpelcom ritorni a guadagnare, soprattutto dopo che il gruppo è riuscito a ridurre nella prima metà del 2010 il proprio debito netto, da 5,9 miliardi di dollari alla fine del 2009 a 3,98 miliardi, registrati al primo di luglio di quest'anno. Vimpelcom è noto per le sue imprese internazionali: nel 1996 è stata la prima società russa che è riuscita a far quotare i propri titoli sulla Borsa di New York. Nel 2010, dopo una serie di acquisizioni in Armenia e in Georgia, Vimpelcom ha condotto praticamente senza perdite alla Nyse il delisting della «vecchia» società, con il successivo listing di quella «nuova», offrendo agli azionisti di minoranza contrari ai deal una giusta compensazione.

«Beeline», il trade mark dei servizi di telefonia mobile di Vimpelcom, è uno dei brand name più conosciuti in Russia. La capitalizzazione di mercato di Vimpelcom è stimata a 16,85 miliardi di dollari. Nel 2009 (l'ultimo dato disponibile) il fatturato di Vimpelcom è stato pari a 8,7 miliardi di dollari, mentre l'utile netto ha raggiunto quota 1,12 miliardi di dollari.

Il 44% delle azioni con diritto di voto di Vimpelcom è controllato da Altimo, che gestisce le attivita nel settore delle telecomunicazioni di Alfa Group del miliardario Mikhail Fridman, 45 anni, 12,7 miliardi di dollari di patrimonio personale, 42° posizione nella lista degli uomini più ricchi del mondo della rivista Forbes. Il 29,9% è controllato dalla norvegese Telenor, mentre il restante 24,3% è quotato al Nyse. Alla Borsa di Londra i titoli di Vimpelcom sono quotati sotto forma di Adr.

Khaled Bichara e Alexander Izosimov, i top manager dei due gruppi, ieri hanno salutato come «altamente redditizio» e «in continua crescita» il nuovo colosso transnazionale. I primi contatti tra russi ed egiziani risalivano allo scorso agosto quando Sawiris, assistito dalla banca d'affari Lazard e da Credit Suisse, e VimpelCom, col supporto di Deutsche Bank e Ubs, avevano iniziato a intavolare trattative. Si era anche arrivati alla firma di una lettera di intenti, ma poi il dossier sembrava essersi arenato (tanto che lo stesso Sawiris aveva annunciato una parziale marcia indietro). Il vero ostacolo da superare, come già anticipato a suo tempo dal Sole 24 Ore, erano i fondi di private equity: due anni fa, per rimborsare circa un miliardo all'Enel (da cui aveva comprato Wind), Sawiris aveva ceduto un pezzo di Weather a tre private equity (Apax Partners, Ta Associates e Madison Dearborn) e i patti parasociali prevedevano una sorta di prelazione con diritto di recesso (stimato inizialmente in due miliardi di euro) in caso di passaggio di mano. Ora, però, dopo settimane di intense trattative legali, lo scoglio è stato superato e Weather viene conferita a VimpelCom. Non tutto perché in mano a Sawiris rimane la Corea e, abbastanza prevedibilmente, la Grecia, visto Wind Hellas è vicina al dissesto, impossibilitata a rimborsare dei bond, e sta tentando un difficile piano di salvataggio. È invece compresa nell'accordo coi russi Djezzy, la società algerina finita nel bel mezzo di uno scontro diplomatico tra Il Cairo e Algeri. Il governo locale prima aveva punito Sawiris con una maxi-sanzione da circa 600 milioni di dollari e poi fatto balenare l'ipotesi di una rinazionalizzazione (col rischio che oltre alla super-multa Sawiris si sarebbe visto rimborsare una cifra molto inferiore rispetto a quanto speso). Ora però il clima sembra essersi disteso, tanto che il governo algerino ha revocato a Deloitte l'incarico di valutare l'ammontare del rimborso per Sawiris in vista della rinazionalizzazione. Un segnale implicito di via libera alla fusione.

A operazione completata, sulla quale hanno lavorato i legali di Cleary Gottlieb sul front egiziano e Gianni Origoni & Grippo più Akin Gump su quello russo, Sawiris avrà il 20% (ma il 18,5% dei diritti di voto) della nuova "VimpelWind" e due posti in consiglio (su un totale di 11); i russi e la norvegese Telenor (i due attuali azionisti di riferimento di VimpelCom con l'80% circa), invece, si diluiranno al 30% e con 3 consiglieri ciascuno. Con Weather sulla via di Mosca, le attenzioni si spostano sul destino dell'italiana Wind, la parte più pregiata della galassia Sawiris e candidata a essere anche il motore trainante del nuovo gruppo (da sola infatti darà un terzo del fatturato). Sawiris avrebbe posto come condizione dell'accordo la riconferma dell'attuale management e i russi hanno riconosciuto che il gruppo dirigenziale di Weather-Wind è qualitativamente superiore a quello di VimpelCom e si sono impegnati a non cambiare nulla.

I debiti, da sempre il fardello di Weather, ora dovrebbero diventare un peso assolutamente sopportabile: Vimpelcom era poco indebitata e per la newco che nascerà si stima un Mol (calcolato sul 2009) di 9,5 miliardi e una posizione finanziaria netta negativa per circa 24 miliardi. Il che significa che "VimpelWind" avrà debiti pari a 2,5 volte il margine opertivo (un multiplo che non desta particolari preoccupazioni).