La penna degli Altri 14/10/2010 09:55

Genoa per Totti E’ una sfida a tutti

Borriello ha reso grande. Geno(v)a per Francesco non sarà una partita semplice. Stavolta, per davvero. Qualche

idiota gli tira le pietre sulla macchina, qualcuno rosica perché fuori dall’Italia lo considerano ancora come il Calcio fatto persona, qualcun altro è convinto che ormai sia finito. Finito in appena cinque mesi. Da Roma-Cagliari

2-1: , . Lo colpite con sassi e parole, ma mica lo affondate.
Francesco, Franceschino per la tv, si sta concentrando sulla risposta. La offrirà dopodomani sul campo. Come al solito. Come sempre.

Come quando l’Italia lo punge, lo stuzzica, lo insulta. È successo una, dieci, cento volte in carriera. L’ultima volta, il 5 maggio 2010, finale di Coppa Italia. Balotelli lo offende e reagisce con un calcio immediatamente amplificato. Il fallo diventa un fallaccio, l’intervento da rosso un atto da codice penale. è Diabolik, la sua Ilary è Eva Kant. Quattro giorni dopo c’è Roma-Cagliari. La à reagisce vestendo l’Olimpico con un nome e un numero: , 10. C’è uno stadio intero che indossa la sua maglia. si commuove e risponde con una doppietta che tiene aggrappata la Roma al respiratore. Le permette di continuare a sperare nell’ultima giornata.

Nel passo falso a sorpresa dell’Inter. Quel 9 maggio, Francesco fa quello che più gli riesce naturale. I gol. Due. Spiegherà Ranieri a fine partita: «Lui è abituato a far parlare il campo con cose bellissime. Gli ho detto di giocare a calcio. E di fare gol». Gol che latitano in questo primo scorcio di stagione e che stanno portando persino qualche romanista a voltare le spalle all’uomo cui devono il terzo scudetto, più qualche coppa

che pare dimenticata. Davanti a sé, Francesco ha Baggio. Gli mancano tredici reti per prenderlo nella classifica dei marcatori di tutti i tempi della Serie A. E gliene serve subito uno per convincere il mondo romanista che, se sapeva segnare cinque mesi fa, non si è dimenticato le istruzioni per l’uso.

Salverà il mondo (romanista) pure stavolta. Gli riesce naturale. È emblematico il video che circolava ieri. L’autista che sta accompagnando alla premiazione del
"Golden Foot 2010" scende dall’auto. Dimenticandosi, però, di inserire il freno a mano. Francesco se ne accorge e si fionda al volante, evitando alla macchina di finire chissà dove. Ma evitando soprattutto il licenziamento dell’autista.