La penna degli Altri 26/10/2010 09:47

Forza e carattere: si può risorgere

L’ATTACCO A cominciare dal settore che proprio a Parma ha fatto più discutere: l’attacco. Quello che non andava così male dal 1991-92, quello che non è riuscito a fare un gol all’ultima squadra della Serie A. E che per molti è la chiave di tutto. Per Bruno Pizzul: «Borriello ha fatto bene ma è naturale che, quando sono coinvolti nelle sostituzioni giocatori importanti come e Vucinic, non possono non nascere polemiche e malumore tra i tifosi, soprattutto se non arrivano risultati positivi». Vero. Come è vero, o quantomeno presumibile, che prima o poi questo attacco sia destinato a sbloccarsi, ad esplodere. Perché Borriello sta già facendo il suo (al Tardini un po’ meno), ma e Vucinic sono praticamente all’asciutto. Per Mirko una sola rete, per quanto importante, contro l’Inter. Ma nella sua storia romanista il montenegrino ha sempre ingranato in questo periodo. Basti pensare allo scorso anno, alla rete tra i fischi col dalla quale iniziò il risveglio giallorosso: era l’1 novembre. Non solo, perché poi c’è che 12 mesi fa era già in doppia cifra in fatto di reti all’attivo. Oggi, invece, nulla. Ma il capitano è come una bomba ad orologeria, pronto a far deflagrare tutta la

sua classe.

GLI INFORTUNATI Altro motivo per provare a sorridere è quello legato alle assenze. Che fino ad oggi hanno pesato non poco. Taddei, , Adriano, Julio Sergio, Menez, Perrotta. A Parma, di questi, non ce ne era neppure uno. E prima ancora era mancato a lungo Riise. Ma prima o poi Ranieri li riavrà a disposizione: il già col Lecce, così come Perrotta, forse pure e Menez. E poi si aspetta sempre di vedere il vero Adriano.

LA CONDIZIONE Per l’Imperatore, più che per chiunque altro, è una questione di condizione fisica. Ma anche il resto della squadra non è stata finora brillante. Eppure qualche risveglio in questo senso c’è stato. Emblematica la prestazione di Cassetti, che ha corso per 90 minuti come un ossesso. Oppure quella di Mexes, tornato ai suoi livelli. E con lui anche il resto della difesa che, contro il pur non irresistibile Parma, è stata impeccabile. C’è da immaginare che presto anche gli altri a breve entrino in forma. Come sta facendo Pizarro, che da qualche partita ha alzato il suo livello di gioco. Segno che sta meglio, che il ginocchio gli dà meno fastidio. E quando gira il Pek, di solito, gira tutta la squadra.

LA CLASSIFICA «In campionato la Roma deve entrare nei primi cinque posti, altrimenti sarà inevitabile parlare di fallimento, di non conseguimento degli obiettivi prefissati. Claudio dovrà trovare in fretta la via d’uscita altrimenti non è affatto scontato entrare nelle prime cinque della classifica». La pensa in questo modo Zibì Boniek, intervistato da Vocegiallorossa, preoccupato da una graduatoria che effettivamente al momento è preoccupante. Ma mettendo da parte l’attuale prima della lista, che non è pensabile possa restare lì davanti a lungo, tutte le più forti sono ancora a vista. L’Inter, che è ancora una volta la favorita al titolo, è a +6, anzi 5 e mezzo vista la vittoria nello scontro diretto. Parlare di scudetto in questo momento è fantascienza, ma la zona è ancora più vicina: la è a +3, Samp e Palermo a +2. Insomma, sono ancora tutte lì. Se solo la Roma fosse quella vera, basterebbe poco per tornare in gruppo.

LA CHAMPIONS Si diceva della . Il ko col Basilea ha complicato tutto, ma anche lì, come in campionato, nulla è compromesso. Tra una settimana ci sarà il match di ritorno. Con una vittoria tutto si aggiusterebbe, anche un pari lascerebbe possibilità di qualificazione a patto di fare risultato pieno contro Cluj e un Bayern probabilmente già qualificato.

IL DERBY E infine c’è il derby, lo spartiacque della stagione. La partita del tutto o niente. Per Vincenzo Montella, intervenuto a Sky, «i giocatori vorrebbero mettere le cose a posto subito ma a volte non ci si riesce. L’importante ora è vincere le prossime due partite dove ci sarà anche il derby. Sappiamo che è una partita importante e molte volte può rimetterti in carreggiata. Spero che la Roma la vinca, ma prima c’è il Lecce ed una vittoria servirebbe a preparare meglio il derby». Che se lo perdi è un disastro, ma se lo vinci (e c’è qualche numero che "cabalisticamente" fa ben sperare) cambia tutta la stagione.