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La penna degli Altri 01/10/2010 09:14

«E’ ora di finirla, muoviamoci!»

dei Roma Club Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi in una seduta congiunta per decidere iniziative comuni a tutela della As Roma e dei suoi tifosi».

 

Anche un altro esponente del Roma club Montecitorio, l’on. Fabio Granata (Fli), è stato altrettanto duro: «Sono rimasto a bocca aperta nell’apprendere la notizia, perché anziché aprire un serio approfondimento sul danno enorme che si è avuto attraverso lo scandalo di quella serata, si è arrivati a deferire Rosella Sensi a fronte di qualcosa che è stato ammesso dalla stessa associazione degli arbitri. Una vicenda veramente paradossale. Nel deferimento si parla di imparzialità e buona fede messe in dubbio? Ma l’imparzialità è stata codificata anche dallo stesso organismo di designazione, mentre che l’arbitro fosse o meno in buona fede è un altro discorso. Trovo il tutto anche di cattivo gusto rispetto al danno subìto. Non si è trattato di un errore arbitrale, ma di una partita totalmente falsata nel suo significato».

 

Netta anche la dichiarazione rilasciata dall’on. Fabrizio Cicchitto: «Rosella Sensi – le parole dell’esponente del Pdl – ha espresso critiche legittime ed ampiamente condivisibili, pronunciate dopo il pessimo arbitraggio di Brescia-Roma. La libertà d’espressione è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, che non può essere messo in discussione dalla FIGC». «Rosella deve essere orgogliosa di questo deferimento» ha detto invece senza mezzi termini Michele Baldi, leader del Movimento per Roma e consigliere della società giallorossa. «Continua così la sana tradizione della famiglia Sensi, quando Franco veniva deferito perché diceva la verità. Quelle verità che se fossero state ascoltate – ha sottolineato Baldi – si sarebbe evitata la squallida figura che ha fatto l’Italia con la vicenda di Calciopoli. Ora Rosella dice le stesse verità, quelle che tutti hanno visto e che ci hanno fatto ribollire il sangue. Purtroppo, questo Paese deferisce gli onesti e quelli che raccontano la verità

e salva coloro che compiono ingiustizie e illegalità. E se questo è il sistema che vige nel calcio, ma anche in altri settori, allora questo deferimento è un punto d’onore. Quell’onore che, come As Roma, a cominciare

dalla sua presidenza, noi conosciamo bene e sbattiamo in faccia all’arroganza del potere. Fiduciosi che, come abbiamo visto, il tempo è galantuomo e prima o poi si scoprirà chi veramente doveva essere deferito. Perché certa gente, che ruba sogni e passione, ben altre punizioni meriterebbe». Baldi ha invitato la Sensi ad andare avanti su questa strada, ma ha chiamato a raccolta anche quanti hanno a cuore le sorti della società. «Intanto – dice – sappiamo che Rosella è razza buona, per cui la prossima volta, che ci auguriamo non ci sia,

certe cose le dirà con ancora più forza. Questo dovrebbe far riflettere su quanto sia importante che tutte le componenti che amano la Roma siano unite e compatte, senza lasciare ai veri nemici della Roma e di Roma di insinuarsi al nostro interno». Non sono mancate infine le prese di posizione dei rappresentanti della tifoseria. Francesco Lotito, presidente dell’AIRC, ha commentato: «Sono contento che Rosella abbia parlato ed abbia espresso l’opinione di tutti i romanisti. In passato, la politica societaria è stata spesso quella di far

finta di niente, pertanto, quando si verifica non un errore – perché ci sta che l’arbitro possa sbagliare, così come sbagliano il giocatore o l’allenatore – ma, in una stessa partita, tanti episodi e tutti a svantaggio

della Roma, il presidente deve intervenire e bene ha fatto Rosella a esprimere il proprio disappunto».

 

Severo anche il giudizio dell’avvocato Fabrizio Grassetti, presidente dell’Utr: «Se il vicepresidente di Lega non può esprimere, in maniera civile, il proprio dissenso per quello che, a detta di tutti, è stato nemmeno uno scandalo, ma qualcosa che, per aver riguardato otto-nove decisioni, tutte orientate in una sola direzione,

tanto che non si ricorda nulla di simile a memoria d’uomo, mi sembra letteralmente assurdo. Personalmente – ha aggiunto Grassetti, da esperto in materia – sono certo che tutto si risolverà con una piena assoluzione».