La penna degli Altri 21/10/2010 03:03
Due sconfitte e una vittoria? Poi si finisce primi

chiacchiericcio fine a se stesso e le polemiche sterili e inutili. La sconfitta col Basilea è dura da digerire, ma in Champions nulla è ancora compromesso (come dice qualcuno), così come nulla era già deciso dopo la sofferta vittoria col Cluj (come disse qualcun altro, o forse sempre lo stesso). Ci vuole misura nel giudicare cose e situazioni, la stessa che predicava sempre mister Liedholm, che anche in situazioni analoghe a quella attuale non perdeva mai la calma e il suo tipico aplomb. Qui, invece, cè già chi recita il de profundis. Ma dai. Basterà registrare la difesa e risistemare meglio la squadra (che non sembra proprio adatta al 4-4- 2) per tornare a rivedere le stelle. Anche in campo. E poi non dimentichiamo che due stagioni fa la Roma ebbe la stessa pessima partenza nel giorno iniziale di Champions (due sconfitte, di cui una in casa contro il Cluj allesordio in tutto simile a quella col Basilea dellaltro ieri e laltra per 1-0 allo Stamford Bridge col Chelsea paragonabile a quella subita a Monaco col Bayern questanno) e una vittoria: due stagioni fa a Bordeaux (3-1 l1 ottobre del 2008 con rete di Vucinic e doppietta di Baptista), oggi allOlimpico col Cluj.
Nonostante i soli tre punti conquistati nelle prime tre partite poi i giallorossi vinsero il girone, spinti dalla splendida doppietta dello stesso Vucinic che firmò il 3-1 sul Chelsea all?Olimpico (4 novembre); da quella
di Brighi che, unita al gol di Totti, fissò il vittorioso 3-1 sul campo del Cluj il 26 novembre e dalle reti ancora di Brighi e Totti (che in quella stagione segnavano spesso insieme) nella gara interna col Bordeaux, battuto 2-0 il 9 dicembre. Questultimo successo lanciò la Roma in testa al gruppo qualificandola come prima al posto del Chelsea, che dopo le gare di andata sembrava aver archiviato il primo posto. Proprio come dicono tutti oggi per il Bayern Monaco. Se due anni fa andò come vi abbiamo raccontato perché lo stesso non potrebbe accadere oggi? Coraggio dunque e fiducia, guai a deprimersi. Nulla è perduto e tutto è ancora da fare. Basta non farsi prendere dal catastrofismo che è lesatto alter ego dello sfrenato entusiasmo che sempre attanagliano questa città senza equilibrio nei momenti brutti o belli della sua squadra più amata.