La penna degli Altri 27/10/2010 09:48

Domani l’assemblea dei soci

Rosella Sensi. Di fatto, domani la sua famiglia dirà addio all’As Roma. Salvo clamorosi colpi di scena non auspicabili nemmeno dall’attuale proprietà, la dottoressa presiederà per l’ultima volta l’assemblea degli azionisti del club. Fermo restando che l’intesa del 26 luglio con Unicredit prevede che la Sensi resti in sella fino al 30 giugno 2012, la società dovrebbe infatti essere ceduta entro questo inverno. Il presidente illustrerà ai soci il progetto di bilancio di esercizio e di bilancio consolidato chiuso al 30 giugno e approvato il 27 settembre dal Consiglio di amministrazione. Le informazioni contenute nel documento finanziario non sono granché incoraggianti. Il conto economico separato riclassificato, la cartina di tornasole dello stato di salute del club, ha fatto registrare un disavanzo di quasi 22 milioni di euro (per la precisione, 21.917). Un anno fa, il bilancio era stato chiuso con un rosso decisamente meno importante, circa 2 milioni (1.894). Una cifra che l’As Roma aveva tranquillamente coperto attingendo alla riserva utili a nuovo.

 

Sui conti giallorossi hanno pesato la mancata partecipazione alla e il fatto di possedere uno dei monte ingaggi più elevati della Serie A. Nella scorsa stagione, l’As Roma ha speso per gli stipendi dei suoi calciatori 83 milioni, contro i 41.7 della , i 41 della Lazio, i 36.7 del , i 34.7 della Samp

o i 28.3 del . Per carità, è giusto puntare a mantenere al top la qualità del nostro organico. Ma se malauguratamente la squadra non riuscisse ad andare avanti in Coppa Campioni, e a fronte di minori incassi che deriveranno dalla contrattazione collettiva dei diritti audiotelevisivi, sarà dura restare in scia alla (100 milioni di ingaggi), all’Inter (121.4) e al Milan (130). Il quadro potrebbe essere reso meno negativo solo se la Roma di Ranieri riuscisse a cambiare passo. In campionato? Sì, ma anche in , dove per ogni partita vinta - qualcuno lo spieghi ai giocatori - la società incassa centinaia di migliaia di euro. Soldi benedetti.


 

Questione vendita. I tempi per le offerte non vincolanti, dicevano ieri fonti Rothschild, potrebbero essere anche più brevi dei primi dieci giorni di novembre. Giungeranno all’advisor entro il 3 del prossimo mese? Mentre ambienti finanziari romani assicurano di sì, a Milano non ne sono altrettanto certi. I tempi del processo

di vendita saranno rispettati. Per cedere il Liverpool sono serviti 6 mesi (l’incarico all’advisor era stato conferito ad aprile, il club è passato di mano questo mese). Per l’As Roma, forse, si dovrebbe riuscire a impiegare quantomeno lo stesso tempo. Sempre, naturalmente, a condizione di fissare come data per l’inizio del

processo lo scorso 26 luglio, giorno in cui Rosella Sensi ha trovato l’accordo con Unicredit per la cessione dell’As Roma. Solo quando Rothschild verrà in possesso delle offerte non vincolanti si potrà poi fissare un’altra data. Quella per le offerte vincolanti. Solo allora si saprà chi vuole veramente l’As Roma.