La penna degli Altri 08/10/2010 15:58

De Rossi, che grinta Ci crede più di tutti

È lui a mettere ordine a metà campo ma anche a recuperare palle importanti, soprattutto nella ripresa. Quando prende palla e si guarda intorno, alla ricerca el passaggio per il compagno più vicino o dell´apertura di gioco per quello più lontano, lo fa, come sempre, a testa alta. Sarà per quel 5 che porta sulle spalle, e che ricorda tanto quello di un certo Paulo Roberto, le sue movenze non erano poi così dissimili, sia quando partiva dalla propria area che quando occupava la posizione in mezzo al campo. Potrà sbagliare anche un paio di interventi, Daniele. Gli succede nei minuti iniziali: un appoggio errato, che finisce sui piedi di un avversario, e un lancio troppo lungo, che si perde sul fondo. Poca cosa.

Che sia concentrato lo si vede col passare dei minuti, quando guadagna terreno e cresce anche la sua intensità di gioco. Non sbaglia infatti più nulla. O quasi. In quel centrocampo a tre dalla composizione inedita, con Andrea Pirlo, l´amico di sempre, e Mauri (almeno finché resta in campo), con cui forma la "strana coppia" voluta da Prandelli. C´è lo zampino di  in tante azioni degli azzurri intorno alla metà del primo tempo. E c´è ancora lui nei minuti che precedono l´intervallo. Nel bene come nel "male". Non può certo tagliarselo quel braccio che gli fa commettere fallo di mano, naturalmente involontario. Non ha difficoltà ad ammetterlo, Daniele, di aver toccato la palla mentre si stava girando per proteggersi. Ed è così convincente, che lo stesso Craigan sembra annuire.

Passano cinque minuti e è lì, nell´area avversaria, a calciare di una palla che gli serve Cassano. Un colpo secco, che andrebbe dritto in porta se non ci si mettesse di mezzo Davis. Nel secondo tempo è ancora lui. Che, come sempre, non ci sta, a lasciare punti sul campo. E se alla squadra proprio non riesce di trovare il gol, Daniele è tra quelli che ci credono più di tutti. Fino all´ultimo. Finisce 0-0. Ma con la Serbia ci si riprova. Lui per primo.