La penna degli Altri 06/10/2010 09:32

Chivu deferito. Era ora

Chivu, reo di avere mandato a quel paese i tifosi della Roma la sera del 5 maggio. Per il primo ci ha messo 153 giorni. Per la seconda, 8. Riporta il comunicato della Federcalcio: «Esaminati gli atti dell’indagine, il Procuratore federale ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale il giocatore dell’Inter Cristian Chivu "per aver contravvenuto ai principi di lealtà, correttezza e probità avendo, al termine della finale di Tim Cup disputata a Roma in data 05/05/2010, rivolto platealmente e ripetutamente gesti volgari ed offensivi all’indirizzo dei tifosi della squadra avversaria". Finirà alla sbarra Chivu, ma finirà alla sbarra pure l’Inter per responsabilità oggettiva. La società se la caverà con una multina, se va bene. Il difensore romeno è finito nei guai per quella immagine che resterà scolpita a lungo nelle menti e nei cuori dei romanisti. I nerazzurri hanno appena vinto la Coppa Italia a casa nostra. Gli scatti dei fotografi immortalano la gioia degli intertristi. Ma pure il sorrisetto irriverente di un giocatore che è in debito con la Roma di tanto amore. E come lo ripaga? Spedendola affan.... Chivu porta le mani all’inguine e mostra entrambi i medi alla Tribuna Tevere. Alla Roma. A noi. Attenuante: un paio di giorni dopo, il romeno riconosce l’errore: «Potrei dire tanti motivi per spiegare gesti istintivi. Ma quando si sbaglia si chiede solo scusa. E io chiedo scusa».

 

Nonostante all’Olimpico fosse presente lo stato maggiore della Federcalcio, della Lega e dell’Aia, sebbene le foto inchiodino Chivu e lo stesso giocatore abbia ammesso le sue responsabilità, trascorrono cinque mesi - ripetiamo: cinque mesi - prima che venga deferito alla Disciplinare. Perché? E perché al capo degli 007 di Abete servono 153 giorni per spedire sotto processo sportivo Chivu e solo 8 per la Sensi? Anzi, no, scusate.

Qui una risposta c’è: il tempo. Che ha durate diverse: a Milano scorre molto più lentamente. Se no, come si spiega il ritardo nel deferimento di Moratti (e ) per l’illecito trasferimento di Motta e Milito? Avrebbe potuto portare alla penalizzazione del’Inter per ogni gara disputata con uno di quei due in campo. Peccato che sia scattato un anno dopo l’accordo. Ma, soprattutto, quindici giorni dopo la fine del campionato. Quando ormai era stato omologato. Maledetto Einstein...