La penna degli Altri 24/10/2010 11:21
Burdisso-Crespo, amici contro
Oggi, con ogni probabilità, partiranno entrambi dalla panchina: il difensore lascerà spazio a Mexes, lattaccante farà posto a Bojinov, e non è detto che sia un male visti gli undici gol rifilati alla Roma in carriera. La storia della loro amicizia parte da lontano. Inizia dalle prime convocazioni di Burdisso in nazionale, dove Crespo, di sei anni più grande, era già un senatore. Fin da subito i due legano, pur proveniendo da due realtà profondamente diverse: cresciuto nel River Hernan, anima del Boca Nicolas. I due non si sono mai incontrati nei derby argentini, ma ne hanno parlato spesso, nei lunghi ritiri con la Seleccion. Così come hanno parlato delle rispettive medaglie olimpiche che hanno in bacheca: argento per Crespo ad Atlanta nel 1996, oro per Nicolas ad Atene otto anni più tardi (e pare che al Bandito piaccia sottolineare la differenza). Quando Burdisso arriva a Milano, nel 2004, lamico si trasferisce però al Chelsea e per giocare «finalmente» insieme bisogna aspettare che Crespo torni in nerazzurro. È il 2006, sono gli anni in cui il loro rapporto si fortifica. Un rapporto fatto di cene con le famiglie, di vacanze in comune, di amicizia tra mogli e giochi condivisi dai figli. Ma anche un rapporto fatto di delusioni e amarezze, perché entrambi avrebbero voluto sentirsi più protagonisti di unInter che, dopo anni di amarezze, iniziava a vincere. Non è andata così. Per tornare a sentirsi importanti hanno dovuto lasciare Milano: Crespo è tornato a Parma, laddove era iniziata la sua avventura italiana, Burdisso è arrivato a Roma quasi per caso, innamorandosi (ricambiato) di squadra e città. La loro amicizia, però, non si è mai interrotta. Si sentono sempre, lo hanno fatto anche questa settimana a suon di sms. Il testo? Facile: «Caro amico, ti batto».