La penna degli Altri 12/10/2010 09:58

Borriello-Pazzini, no «Ma con De Rossi sì»

tanto in questi giorni, sia durante gli allenamenti che fuori dal campo, in quelle pause che spesso per gli allenatori sono più importanti delle sedute tattiche. Ma alla fine Cesare Prandelli non se l’è sentita di schierare stasera a Genova contro la Serbia (ore 20.45, diretta Rai Uno) Marco Borriello a fianco della coppia Cassano-Pazzini, che a Marassi è di casa. Meglio partire più coperti, con l’attaccante romanista pronto a subentrare nella ripresa. Eppure durante gli allenamenti a Coverciano il ct aveva ripetuto spesso a Borriello di «puntare su di te»: per questo la panchina del Ferraris non può e non deve essere considerata come una bocciatura. Semplicemente, Prandelli preferisce partire con Mauri più due punte piuttosto che con un tridente puro, vista anche l’assenza di , fondamentale per gli equilibri della squadra. Tanto che in conferenza dice: «Era un’idea che avevo preso in considerazione molto seriamente, mi piaceva l’idea di schierare Cassano con due punte. Ma con Daniele a casa ho dovuto cambiare i piani. Lui non ha un clone». Sul perché abbia preferito Pazzini e non Borriello, il ct spiega: «Dopo aver visto il dvd della Serbia mi sembrava più adatto». Per il resto la formazione prevede Viviano in porta, Zambrotta, Bonucci (o Gastaldello se non recupera), Chiellini, Criscito, Marchisio, Pirlo, Palombo, oltre, come detto a Mauri, Pazzini e Cassano.

Sono giorni intensi questi per il numero 22 giallorosso. Dopo l’esclusione dal Mondiale sudafricano, Borriello aveva accolto «con enorme gioia» la convocazione di Prandelli per questo doppio impegno contro Irlanda del Nord e Serbia. A Belfast si è mosso bene, anche se il gol a cui teneva tanto non è arrivato. Cercherà di rifarsi stasera, anche se non partirà dal primo minuto, come ha promesso nell’immediato dopo partita: «Io sono molto autocritico. Peccato per aver fallito qualche occasione, ma sono contento della mia prestazione perché arrivavo sempre primo sul pallone. I gol li ho sempre fatti e presto arriveranno anche in azzurro.Valuto

la prestazione della squadra in modo positivo. Per me è stata una delusione essere rimasto fuori dal Mondiale, ma adesso vorrei trovare spazio in questa squadra almeno fino all’Europeo»
. Nella patria di Best per la prima volta ha giocato insieme a Cassano: «Era la prima volta che giocavo con lui e ci siamo trovati bene, ci scambiavamo il pallone di prima. Ora c’è la Serbia. Torno volentieri a Marassi, uno stadio dove ho segnato tanti gol». Con la maglia del Borriello è diventato grande e ci terrebbe tantissimo a segnare proprio

lì, davanti a quella gente che l’ha visto trasformarsi da promessa a campione. E che stasera sarebbe pronta ad applaudirlo dopo un gol proprio come faceva qualche anno fa. E pazienza se dovesse arrivare nel secondo tempo.