La penna degli Altri 08/10/2010 10:00

«Borriello il futuro d’Italia»

Stasera a Belfast (20.45, diretta Rai Uno dalle 20.30) contro l’Irlanda del Nord, terzo impegno del girone di qualificazione agli Europei, il ct schiererà il romanista nel tridente con Pepe e Cassano. Alla stampa, Prandelli
dà tutto. Formazione e modulo. L’attacco sarà composto da «Pepe, Borriello e Cassano», rivela Prandelli. E il modulo? Il tecnico della Nazionale continuerà con il . «Domani (oggi, ndr), ho deciso di giocare così.
Poi penseremo anche alle altre partite». Il ha preferito Borriello a Pazzini. E questa è una grossa soddisfazione per quei romanisti che hanno pianto la notte di Roma-Samp. Il ct motiva così la scelta: «Stanno entrambi bene, ma penso che Borriello possa essere l’attaccante giusto per domani sera (stasera, ndr), anche per la profondità di manovra che può dare».
 
A Prandelli piace da impazzire lo stile di gioco del bomber giallorosso. Che non è mai statico. Che non resta appeso lassù, ai limiti dell’area, in attesa di un pallone buono. No, Marco è un rompipalle delle difese avversarie. Uno che svaria sul fronte offensivo, che arretra se non trova rifornimenti, che sgomita se c’è da sgomitare. Con un repertorio tecnico forse unico tra i centravanti italiani. Ma che razza di gol ha fatto al Cluj? Palla a spiovere, lui nemmeno la guarda precipitare, la sente, la respira, l’accarezza. E segna. A Coverciano sostengono che Prandelli abbia visto e rivisto più volte quella magia. Il ct non lo dice, ma sulla decisione non può non avere influito il diverso rendimento offerto da Borriello e Pazzini in questo avvio di stagione. Il primo è andato a segno due volte in campionato. Il secondo è a secco in Serie A e finora può avere usato insieme indice e medio solo per togliersi le lenti a contatto. Marco, rivelano a Coverciano, è strafelice per la decisione di Prandelli. Avrebbe parlato volentieri in conferenza, ieri. Non è stato possibile e allora Borriello si è limitato a una battuta: «Parliamone dopo. Magari dopo un gol. Io ci spero...». La Roma ha imposto il silenzio stampa e Marco è un animo libero. Sincero. Genuino. C’era il rischio di provocare terremoti con delle risposte apparentemente innocue. Meglio stare zitti e lavorare, come ha chiesto Rosella Sensi.
 
L’input del presidente è stato recepito anche in azzurro. Tanto che oggi, a fine partita, Borriello parlerà ai giornalisti di tutto. Tranne della Roma. Non resta che sedersi in poltrona, stasera. Per gustarsi Borriello e De Rossi, scorci giallorossi sul prato di Belfast.