La penna degli Altri 24/09/2010 13:06

Stangata sulla Roma, pronta una battaglia legale

Poco importa, con le regole attuali, che prevedono le punizioni tenendo valido solo il referto dell’arbitro, che Mexes non avesse commesso alcun fallo su Eder — il francese prende nettamente la palla— e che sia stato concesso un rigore anche se l’azione si era svolta ben al di fuori dell’area di rigore.

Il direttore sportivo Daniele Pradè è stato sanzionato con l’inibizione fino al 30 settembre per essere «entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per avere contestato l’operato degli ufficiali di gara rivolgendo all’arbitro espressioni ingiuriose». Ammonito con diffida e ammenda di 3.000 euro anche l’altro dirigente giallorosso Gian Paolo Montali «per essere entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per avere contestato l’operato arbitrale rivolgendo al direttore di gara espressioni irrispettose». In più multa di 5.000 euro a Simone Perrotta, sanzionato per avere «colpito con un pugno la porta dello spogliatoio arbitrale».

I legali della Roma stanno raccogliendo le motivazioni e altre testimonianze, per fare ricorso contro tutte le sentenze. I dirigenti negano di essere mai entrati nello spogliatoio dell’arbitro. Gian Paolo Montali ha confermato che «stiamo lavorando con i nostri legali per tutelarci».

Ha chiesto in qualche modo tutela, contro il «fantasma» di Marcello Lippi, anche Claudio Ranieri. «Non esiste assolutamente nulla né con Lippi né con nessun altro, da parte nostra c'è grandissima fiducia, stima e amicizia verso Ranieri», lo ha rassicurato Pradè. Lippi, contattato telefonicamente, ha scelto la via del no comment: «Non voglio replicare a nessuno. Non ho intenzione di parlare di calcio, io ora sono fuori da questo mondo. Quello che avevo da dire l’ho detto dopo iMondiali. Le allusioni di Ranieri? Possono dire quello che vogliono e io rimango a bocca chiusa fino a quando non torno a lavorare, se torno a lavorare...».