La penna degli Altri 18/09/2010 11:36

«Senza tifosi niente calcio»

Sa che in molti considerano la tessera del tifoso come una schedatura, volta esclusivamente al controllo delle masse?

Le finalità della Tessera del Tifoso sono orientate ad agevolare il tifoso che intende vivere lo stadio all’insegna dello spirito sportivo e dello spettacolo delle curve. Sono tanti i vantaggi che la tessera riserva, anche sul piano dei costi legati alle trasferte. Basti pensare alle convenzioni stipulate con Trenitalia e

con la società Autogrill.


A Firenze è molto rispettato anche dagli ultrà. Questo perché al Franchi ha sconfitto la violenza con il dialogo e il confronto?

Sono semplicemente convinto che la strada giusta sia quella della legalità. Il dialogo e il confronto, che presuppongono il rispetto dei ruoli, rappresentano senza dubbio una risorsa anche sul fronte stadio. In questa direzione sono sempre stato pronto ad ascoltare le richieste e le esigenze dei tifosi. Ma con altrettanta determinazione ribadisco che non ci sono margini per mediare su fatti penalmente rilevanti.

Anche una piazza così vasta come Roma può seguire il "modello" fiorentino?

Non esiste un modello fiorentino, come ho sempre sostenuto anche quando ero alla guida della del capoluogo toscano. Esiste un modello Italia, che è quello voluto dal Capo della Polizia e che mira alla legalità, anche nell’ambito delle manifestazioni sportive. Questo è il mio obiettivo primario. La condivisione del progetto da parte anche degli altri protagonisti degli eventi, a partire dai tifosi, dalle società, fino a tutti gli altri soggetti a vario titolo interessati dalla relativa gestione, rappresenta senza dubbio un fattore aggiunto che può fare la differenza.

Nel 2002, su un inserto di Polizia Moderna, scriveva: "Anche le risse da stadio e gli "ultras" esistevano già nel passato, come testimonia un dipinto ritrovato a Pompei, che rappresenta la furibonda rissa scoppiata nel 59 d.C. durante un combattimento fra gladiatori pompeiani, padroni di casa e nocerini in trasferta". Se in migliaia di anni non c’è riuscito nessuno, perché èconvinto che la violenza si possa fermare?

Le mete rilevanti richiedono un percorso a tappe, a volte anche articolato con una certa gradualità. La cosa importante è essere determinati per condurre e portare avanti una politica che parte dal presupposto che il tifoso è una risorsa. Senza i supporters finisce lo spettacolo legato al calcio negli stadi. Così come è altrettanto importante intervenire su tutte quelle forme di devianza, anche violenta, che poco si conciliano con l’idea del tifo 

Vietato criminalizzare il mondo ultrà. Chi sbaglia paga, ma niente generalizzazioni o discriminazioni. È questa la sintesi del suo messaggio?

Ripeto, il tifoso rappresenta una risorsa. Non bisogna generalizzare. Anzi, nei confronti del tifoso singolo così come dei gruppi organizzati vanno adottate tutte le misure per migliorare l’accessibilità e la fruibilità degli impianti. 

Ognuno di noi ha un eroe o un modello a cui si ispira. Qual è quello di Francesco Tagliente?

Non ci sono eroi o modelli. Ci sono i valori in cui si crede. E tra questi ci sono senza dubbio la legalità e la ricerca dei dialogo con gli interlocutori, nel rispetto reciproco.

È più complicato fare il nonno o il poliziotto?

La famiglia e l’attività professionale richiedono un forte impegno. In tutte e due i casi ci vuole passione, anche per riuscire a trasmettere a chi ti sta intorno i valori in cui credi. Sono convinto che solo in questo modo possa tenersi unita la famiglia, così come solo in questo modo è possibile "fare squadra" con

chi lavora con te, condividendo con loro progetti e obiettivi.


Qual è la richiesta che "l’ultras" Francesco farebbe al  Tagliente?

Garantire accessibilità, fruibilità e vivibilità degli stadi. Garantire che lo stadio continui ad essere un luogo in cui il tifoso può esprimere la sua fede calcistica, anche nello spirito goliardico e coreografico del tifo tradizionale.

E la risposta?

Condividere un progetto per centrare l’obiettivo. Gli stadi devono continuare a rappresentare luoghi di aggregazione, di divertimento e di spettacolo. Ma è necessario il rispetto delle regole, degli altri e dello stesso impianto. Solo in questo modo, e mettendo insieme le energie di ciascuno, sarà possibile restituire

lo stadio anche alle famiglie ed ai bambini.


, quest’anno la Roma vincerà lo scudetto?

Mi auguro che la à di Roma vinca lo "scudetto della legalità sportiva".