La penna degli Altri 17/09/2010 11:06

Rothschild prepara le carte per il 1° ottobre

Entrambi questi asset attualmente sono fuori ”perimetro” nel senso che non fanno capo alla società calcistica. Trigoria è stata ceduta dal club a Italease per 30 milioni, subito dopo Roma 2000, detentrice del 67% della squadra calcistica ha sottoscritto con la banca del leasing del Banco Popolare, tramite la controllata As Roma real estate, un contratto di leasing della durata di 15 anni con opzione per il riscatto. Il contratto scade il 1° novembre 2020 e il riscatto potrà essere esercitato entro il 1° dicembre 2020. Restano da pagare ancora rate per un controvalore di circa 22 milioni. As Roma e As Roma real estate hanno poi sottoscritto tra loro un contratto di locazione per l’uso del Centro sportivo della durata di 6 anni più altri 6 col pagamento di un canone complessivo annuo di 3,7 milioni più iva. E questo accordo è stato contabilmente classificato come leasing operativo. Ora Rothschild con gli avvocati di Newco Roma che avrà il controllo di Roma 2000 e a cascata del club, stanno valutando le modalità tecnico-operative per far rientrare Trigoria nel perimetro della società messa all’asta.

E una delle possibilità sarà il passaggio del contratto di leasing con Italease da Roma 2000 a As Roma. L’altra operazione societaria in fase di realizzazione sarebbe la definizione degli assetti di Soccer, una società in accomandita semplice nata a gennaio 2007 cui la Roma ha conferito il ramo d’azienda del brand a un prezzo di 125,1 milioni ottenendo in cambio un diritto agli utili pari al 97,4%. La differenza sugli utili (2,6%) spetta invece al socio accomandatario che, in questo tipo di società persone, esercita la gestione: l’accomandatario è la Brand management, una srl il cui capitale è detenuto al 50% da Maria Cristina Sensi e e al 50% da Dao Consulting Srl. Anche in questo caso si vuol riportare il marchio dentro la Roma.

Questi sono i principali adempimenti in corso e necessari per la stesura dell’infomemo. Dopo il suo invio agli interessati a ottobre, parte la procedura d’asta vera e propria che si vorrebbe concludere entro fine anno col passaggio del 67% all’acquirente. Questi tempi sarebbero detati dalla volontà di consentire al nuovo padrone di sfruttare il ”mercato di riparazione” di gennaio per potenziare la squadra. Per la cessione non si guarderà al passaporto, come ha spiegato Paolo Fiorentino, ma si terranno conto di alcuni paletti: il piano industriale, quindi il futuro della squadra e il requisito di moralità dell’acquirente.