La penna degli Altri 02/09/2010 11:30

Righetti: «Uno come lui fa reparto da solo»

Righetti, che acquisto fa la Roma prendendo Borriello?

«Un ottimo acquisto senza dubbio, specialmente se si considera il recente infortunio di Adriano. È un giocatore potente, con dei numeri importanti, ma che soprattutto fa tanti gol. È forte fisicamente, combatte...davvero un ottimo acquisto».

Come potrebbe giocare la Roma con Borriello?

«Io credo che a questo punto Ranieri potrebbe essere orientato definitivamente a schierare il 4-4-2, con  e Borriello davanti, Vucinic largo a sinistra e dalla parte opposta un giocatore che possa dare una mano a centrocampo come Taddei o Perrotta. Certo l’arrivo dell’ex Milan aumenta la competizione in attacco».

Per la Roma è il giocatore che ci voleva? 

«È sicuramente un acquisto importante, perché rappresenta un grande investimento. Sia dal punto di vista tecnico, perché è un ragazzo di 28 anni, sia da quello economico perché mi sembra che la Roma l’abbia pagato un bel po’. Il fatto che sia arrivato in prestito con riscatto già fissato fa di lui un giocatore della Roma a tutti gli effetti. Nei prestiti c’è sempre il rischio che i giocatori si sentano un po’ a metà o che gli allenatori non li tengano in considerazione fino in fondo».

Tecnicamente, che giocatore è Borriello?

«È uno che fa reparto da solo. È forte di testa, sa crearsi spazio e lotta su tutti i palloni. Da punto di vista tecnico, ha un buon bagaglio. Saprà farsi valere».

Negli ultimi anni il ruolo di prima punta è sempre stato di . secondo lei, possono giocare insieme?

«Penso proprio si sì. Così un po’ di botte se le prende pure lui. Nella Roma di solito il più tartassato è , anche perché Vucinic tende a defilarsi e a sfuggire lo scontro fisico. Borriello invece è uno di quei giocatori che le danno e le prendono. Accetta lo scontro e anzi si esalta nei contrasti».

Adriano può recuperare in tutta tranquillità

«Adriano deve stare tranquillo. Per lui quella nella Roma è una sfida, ma forse l’arrivo di Borriello potrebbe aiutarlo a viverla senza pressioni eccessive. La concorrenza non deve abbatterlo, semmai togliergli qualche responsabilità di troppo e farlo stare più tranquillo»