La penna degli Altri 27/09/2010 10:22
"Problema io? Mai"

Non è questo, però, il punto. Perché TOTTI vuole andare oltre le sostituzioni in serie. Vuole capire se RANIERI conta davvero sulle sue prestazioni. Nella carriera dell´allenatore di San Saba c´è spesso il cambio del numero 10, della seconda punta e in assoluto del calciatore più tecnico e geniale: ne sa qualcosa Rui Costa, record player delle sostituzioni subite, a volte non mandate giù nemmeno dai tifosi della Fiorentina e non solo dal portoghese; e ovviamente Del Piero, caso recente, nel biennio del tecnico sulla panchina della Juve.
TOTTI, comunque, ha fretta di voltare pagina, sapendo di aver sbagliato nel comportamento. Ma al tempo stesso chiede di essere almeno capito. Così, ieri mattina, si è presentato presto a Trigoria, con il primogenito Christian. Subito cinque minuti passati con i dirigenti CONTI, MONTALI e PRADE': a loro conferma di non aver sopportato l´ennesimo avvicendamento. E sottolineando di non aver fatto niente di che. L´unico errore: non andare a sedersi in panchina. La società, comunque, non lo multerà: ci penseranno i compagni, perché c´è il regolamento interno e il capitano non può avere un trattamento di favore.
E´ veloce anche il faccia a faccia con RANIERI. Una diecina di minuti. Con Francesco che spiega la sua posizione. E che chiede anche assoluta franchezza all´interlocutore. Vuole capire il motivo delle sostituzioni con continuità, sapere se sono dettate solo da una questione puramente tattica, forse quella che più riesce accettare, o se c´è altro. «Sono un problema, io?». E´ la sintesi di tutto lo sfogo del capitano con l´allenatore. Perché Francesco non pensa di esserlo. Anzi. In serata, per festeggiare in anticipo il compleanno e per fare i complimenti a VUCINIC per il gol vittoria, lo ricorda anche sul suo sito. In modo categorico: «Totti non è mai stato, non è e non dovrà mai essere un problema per la Roma». Tra l´altro non vuole sentirsi dire che i cambi sono legati alla tenuta fisica. Teme che il tecnico, per l´età non lo ritenga in grado di giocare tutte le gare. Qui, nel suo discorso, compare il nuovo ruolo: non è più centravanti, ma seconda punta. Quindi deve correre di più che nelle ultime stagioni. E lo fa. Con la qualità che può anche essere minore. Ma lui non gioca controvoglia in quella posizione e la conferma è lo sfogo dopo la sconfitta di Monaco, dove avrebbe voluto un atteggiamento meno prudente e più attaccanti in campo. La risposta di RANIERI è la meno peggio da incassare. In quel momento, in chiave tattica, la Roma aveva bisogno di un giocatore con caratteristiche diverse: più di corsa. O lui o BORRIELLO dovevano dar spazio a VUCINIC. E non è un caso che, dopo il capitano, sia uscito pure l´ex milanista.
Finisce, invece, in secondo piano il caso ADRIANO. Anche lui incontra i dirigenti e a seguire il tecnico. Fa capire che in quei pochissimi minuti avrebbe solo rischiato di farsi male. Anche per RANIERI non è un rifiuto e per questo niente multa, nemmeno dai compagni. Se poi vogliamo approfondire, invece, c´è poco da capire: il brasiliano avrebbe voluto entrare prima, magari insieme con VUCINIC. Ma vinta la prima, si passa alla prossima. Del resto, SIMPLICIO, finito in tribuna per scelta tecnica, di certo non ha fatto salti di gioia. Non è stato considerato come vice PIZARRO. E il cileno non sta nemmeno bene. La rosa ampia è più difficile da gestire: lo sa per primo TOTTI. Ma con i successi, la convivenza di gruppo è migliore.