La penna degli Altri 30/09/2010 11:09

Ma la Roma è davvero tornata grande?

Già. Le manca. Ma perché? Eppure l’anno scorso ce l’aveva. Cosa è cambiato? Innanzitutto, sono aumentate le punte. , era da solo una volta. Poi gli affiancarono Toni, solo per qualche mese. E per infortuni e vicissitudini varie i due insieme giocarono pochissimo. Ora, Ranieri deve far convivere (anche per non urtarne troppo la suscettibilità) e Borriello (a paletti il migliore della squadra), e dare ogni tanto pure uno zuccherino ad Adriano, che altrimenti gli si intristisce in panchina. Con Vucinic, punta atipica, e Menez, un jolly d’attacco, spesso determinanti. Tre punte allungano pericolosamente la squadra. «Sono ancora troppe per la squadra — ha detto chiaro sempre Mexes —, non possiamo ancora sostenerle». Già, chi torna?



2 Dunque, delle due l’una: o si accontentano gli attaccanti o si salvaguarda l’equilibrio della squadra. Che fare? Intanto, si potrebbe chiedere alle punte uno sforzicino in più. Al momento, sono poco propensi a tornare in difesa, per motivi diversi: voglia (Vucinic e Menez), caratteristiche (Borriello), mole (Adriano), età (). Pure su questo, i colleghi degli altri reparti non le hanno mandate a dire. Simone Perrotta, uno dei più brillanti: «Per ritrovare la vera Roma, c’è bisogno dei sacrifici di tutti». Chiaro? «Altrimenti —ha aggiunto Pizarro — si soffre troppo».



3 In che modo Ranieri sta affrontando la situazione? Cambiando moduli come calzini. In otto partite ufficiali ne ha già utilizzati quattro — , 4-3-1-2, 4-4-2 e 4-1-3-2 —, stando alle formazioni di partenza. In corso d’opera, poi, molto spesso l’assetto è variato ulteriormente. Emblematica la partita con il Cluj: la Roma ha iniziato con il , proseguito con il 4-4-2 e sprintato con il che eccita i tifosi ma espone la squadra alle ripartenze avversarie. Insomma, sulla porta di Ranieri è ancora appeso il cartello: lavori in corso».



4 Ma quanto dureranno i lavori? Tornerà la vera Roma? Oggettivamente, si può sperare: che gli attaccanti si abbassino a tornare in difesa, che il centrocampo salga di ritmo, condizione, livello (Pizarro e in effetti stanno crescendo), che torni a disposizione unequilibratore come Taddei. Intanto, come dice , «la vittoria è la medicina migliore per provare a guarire». Lapalissiano, maancora insufficiente. Non c’è sempre il Cluj dall’altra parte.