La penna degli Altri 06/09/2010 13:17
Le rose rosse di Totti agitano Teheran «Lo sport si tenga fuori dalla politica»
![](https://m.laroma24.it/IMG/BIG-fiori Totti per Sakineh.jpg)
Oppure, in tempi più recenti, limpegno di tutta la serie A italiana per la liberazione di Giuliana Sgrena, rapita in Iraq nel 2005. Ma raramente, anche negli episodi più delicati, delle rose rosse sono diventate un caso politico. È capitato, adesso, con Francesco Totti, un campione che in un modo o nellaltro fa sempre discutere: dalle polemiche con la Lega alle frecciate calcistiche, dal calcione a Balotelli allimpegno umanitario. Lultima presa di posizione, però, è diventata una specie di incidente diplomatico. Giovedì scorso, infatti, Totti ha aderito alliniziativa dellAki, agenzia del gruppo AdnKronos (il direttore ed editore è Pippo Marra, consigliere damministrazione giallorosso, amico della famiglia Sensi), ha inviato un mazzo di rose in Campidoglio, dove da giorni campeggia la foto di Sakineh.
Una goccia, nel mare delle mobilitazioni internazionali a cominciare dalla première dame Carla Bruni per la donna iraniana accusata di adulterio e condannata nel suo paese alla lapidazione. Però, quelle rose di Totti (come le stesse parole della Bruni) sono diventate pesanti come macigni. E, dallIran, la reazione non si è fatta attendere. Il giorno dopo, lagenzia di stato Irna ha deciso un singolare «boicottaggio»: niente più notizie sulla Roma, per un mese. Motivo? Quella che viene definita «uninterferenza politica negli affari sportivi». Irna, che attacca anche la presidente romanista Rosella Sensi (lei, invece delle rose, ha fatto recapitare dei gladioli bianchi), prosegue: «Questo gesto si legge in una nota arriva mentre le istituzioni sportive internazionali come la Fifa e il Cio hanno sempre sottolineato lindipendenza dello sport: in Italia farebbero meglio a guardare le violazioni dei diritti umani in alcune nazioni europee».
Una reazione molto forte, che ha colpito anche Totti. Il campione giallorosso non ha voluto controreplicare, ma ha fatto trapelare il suo «stupore, rispetto a tutta la vicenda: non mi aspettavo tanto clamore», ha confidato alle persone a lui più vicine. Anche la Roma, per ora, tace anche se la società di Trigoria aveva accarezzato unaltra manifestazione: scendere in campo con il braccialetto verde al polso, simbolo di chi in Iran si oppone ad Ahmadinejad. Dopo le polemiche, però, è anche possibile che liniziativa resti nel cassetto. A sostegno del capitano giallorosso, comunque, è intervenuto lavvocato di Sakineh, Javid Houtan Kian: «Quello di Totti è stato un gesto impor t a nt e , egli esprimo il mio affetto anche in qualità di tifoso della Roma. Speriamo nellaiuto che arriva dallestero, perché in Iran salvo poche eccezioni ci hanno l asciato quasi tutti soli». Il legale aggiunge: «È importante che la comunità internazionale, oltre a sostenere Sakineh, sostenga anche la sua famiglia e me. Siamo tutti sotto pressione, io ho subito minacce e sono sotto il controllo degli agenti dellintelligence, che pochi giorni fa hanno fatto irruzione nel mio ufficio, sequestrando decine di fascicoli di miei clienti condannati a morte».
Sulla stessa falsariga Mahmud Moghaddam, portavoce di Iran Human Rights: «Grazie al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e a Francesco Totti per la sua attenzione al tema dei diritti umani. Limportante è che il mondo non dimentichi». La foto di Sakineh, intanto resta lì, sulla piazza del Campidoglio. E in Iran, per un mese, le imprese degli uomini di Ranieri sono oscurate.