La penna degli Altri 17/09/2010 11:26
La voce del Pupone ha stroncato Ranieri
CONFRONTO Chiaro dunque che le cose non funzionano come dovrebbero, non solo per i risultati che mancano, ma forse anche tra mister e squadra. "Abbiamo fatto il vecchio catenaccio, tutta la gara a difenderci, nemmeno un tiro in porta - ha detto mercoledì sera Totti, dopo la sostituzione -. Non si può giocare così, in questo modo mi sembra difficile vincere le partite". Messaggio chiarissimo a Ranieri, che ha replicato sorprendentemente, facendo i complimenti ai suoi ragazzi nonostante la dèbacle: "Non so nulla e non commento". Ieri però l'allenamento è stato posticipato di un'ora: prima, tecnico e giocatori, poi tecnico e lo stesso Totti, si sono confrontati. Che l'idillio col Pupone sia già finito?
Il rapporto tra il capitano e gli allenatori non è sempre stato facile. Quando aveva 17 anni, l'allora tecnico romanista Carlos Bianchi lo voleva mandare in prestito alla Sampdoria, parlando di immaturità del ragazzo e dichiarando di volere un giocatore più esperto come Litmanen. In un triangolare, Francesco fece scalpore e il presidente Sensi ne bloccò la cessione. Poi arrivò Mazzone, divenuto il suo padre putativo, e amore è stato anche con Zeman. Con Capello, il Pupone si è consacrato, riportando lo scudetto in giallorosso, ma, forse come con Ranieri, dopo un inizio idilliaco ecco la crisi e le polemiche. Incroci della sorte, lultima e sola volta che Totti è stato sostituito in due partite consecutive risale proprio allepoca Capello (sempre da Nakata) nellanno del tricolore. Pure con Spalletti la storia è stata simile, fra iniziali carezze per finire coi mugugni
La dirigenza giallorossa minimizza. Gian Paolo Montali, rifiuta di commentare i presunti screzi, limitandosi a un diplomatico «dobbiamo impegnarci tutti insieme per uscirne. Lunica cosa dafare e tenere la testa bassa e lavorare. Lavorare come matti, nel rispetto dei nostri tifosi». Non è «felice ma fiduciosa», la presidentessa Rosella Sensi, convinta che «la squadra sia sicuramente più forte di quella dellanno scorso».
MODULO E GUAI
Resta dunque da capire il perché di un avvio così stentato (un pari e tre sconfitte), travagliato dalle assenze (Riise potrebbe tornare la prossima settimana), specialmente in attacco e la gestione degli uomini: Simplicio mai utilizzato, Mexes in polemica, la colonia scontenta dei brasiliani, il ruolo di Borriello. La squadra vorrebbe tornare a un 4-2-3-1, domenica contro il Bologna lora della verità.