La penna degli Altri 01/09/2010 11:56
La strana campagna di Profumo, linterista che rafforza la Roma
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Complessivamente un investimento da 36,1 milioni, non male per un club dove vigerebbe la legge dell'autofinanziamento. Decisiva, contestualmente all'intervento di Unicredit, la volontà del giocatore, chiuso dall'arrivo in rossonero di Ibrahimovic prima e Robinho poi: «Voglio una sistemazione definitiva». Vuole la Champions League. Solo all'estero possono accontentarlo? Macchè, c'è la Roma, c'è la banca dell'interista Alessandro Profumo, amministratore delegato di Piazza Cordusio, convintosi a «valorizzare» l'asset che Rosella Sensi sta traghettando nelle mani di una nuova proprietà. Tramite la vendita del club, la stessa Unicredit rientrerà per buona parte del credito vantato con Italpetroli.
Da un anno di battaglie con la banca, paradosso nel paradosso, la figlia di Franco Sensi ne è uscita rafforzata. Dai «colpi» di comunicati, a quelli di mercato. Passando per un arbitrato che ha visto azzerato il debito di oltre 325 milioni che pesava sulla holding della presidentessa, alla quale è stato riconosciuta una buonuscita di 30 milioni di euro. Senza contare i successi in termini di immagine: mentre nella Capitale montava il malcontento dei tifosi per l'ennesima estate trascorsa ai margini del mercato, in sette giorni Rosella ha compiuto un doppio sorpasso sulla Juventus, storica rivale. Se l'affare Burdisso rappresentava il primo segnale che la Roma avesse le spalle coperte, quello di Borriello ha trasformato il sospetto in certezza: «Con l'aiuto della banca », si era lasciato sfuggire Ranieri nell'ultima conferenza stampa andata in scena a Trigoria, commentando l'arrivo dell'argentino, fino all'ultimo vicinissimo al trasferimento a Torino. Svincolatasi dall'imperativo dell'autofinanziamento, la presidente è scesa in campo in prima persona: una settimana fa per colmare la distanza con l'Inter, ieri per portare Borriello a Roma.
«La disponibilità di Unicredit è stata determinante», hanno ammesso dal quartier generale giallorosso. Perché la banca non ha semplicemente avallato l'operazione. Non si è trattato di chiudere un occhio sul bilancio. Ma della volontà di fare forte il club, finanziandolo, garantendolo. I mugugni di Ranieri, che con l'infortunio di Adriano e la falsa partenza di Vucinic quasi sembrava rassegnato ad una stagione tribolata, hanno avuto risposta: l'arrivo di Borriello consente al tecnico di rinnovare la sfida al campionato. Poco importa se sul monte ingaggi del club ancora pesano gli stipendi di Julio Baptista, Doni e Cicinho. Grazie al nerazzurro Profumo, la Roma può concedersi di non farci caso. Moratti non sarà contento