La penna degli Altri 24/09/2010 11:52

La "cricca" che non bacchetta l’uomo nero

Ranieri e suoi giocatori sono stati scelti dall’arbitro Russo e dai suoi compari guardalinee, per collaudare nella parte di protagonisti, le fantasie di assalitori viste al cinema.

I novelli pistoleri hanno scelto la ribalta sulla quale si esibiva una grande del campionato, davanti alla folla dei telespettatori, per cogliere l’occasione più risonante della squallida ricerca di notorietà. Le fotocopie fasulle del bastian contrario, inguaribilmente malati di pregiudizio, non si faranno sfuggire l’occasione per insinuare:

nonostante gli errori arbitrali, considerata la sua superiorità, perché la Roma non è riuscita a vincere.

E’ proprio su questo punto che il bastian, quello vero, reagisce furiosamente. Il capo delle giacchette nere si è spesso rifugiato nel solito ritornello "se gli arbitri sbagliano, lo fanno in buonafede". Bene, questa volta è stato

clamorosamente smentito dal signor Russo sostenuto dalla "sagace" bandierina di Ayroldi. Non si tratta di errori , quelli veniali in conto da Braschi, ma di un piano scellerato,  architettato in maniera artigiana, rozza.

Difficile, anzi impossibile classificarlo fra gli errori da archiviare nella casistica delle casualità. Il bastian si rifiuta di elencare le canagliate dell’arbitro. Troppo deprimente. Per contrario ad assolvere chi ha dato uno scossone alla credibilità del calcio onesto che la Roma si vanta di giocare. La nefandezza di Brescia dovrebbe approdare nella stanza dei bottoni. Certamente non per elargire risarcimenti caritatevoli che sarebbero respinti dalla dignità giallorossa. Il bastian, fortemente contrario all’attuale sistema, grida solo equità che non correrà il rischio di essere disinvoltamente mortificata da tristi esemplari. Ma dubita che la "cricca" possa bacchettare l’uomo nero del Rigamonti, perché sarebbe come percuotere le proprie natiche.