La penna degli Altri 21/09/2010 11:24

Il momento è nero ma...


nella scorsa stagione; 2) gli acquisti importanti definiti quest’estate, la più importante sul piano del mercato da un bel po’ di tempo ( Borriello, Adriano, Burdisso e fratello, Simplicio, Castellini). Nemmeno il meno ottimista dei tifosi giallorossi avrebbe immaginato che la Roma, a un mese dalla Supercoppa con l’Inter, sarebbe stata a quota zero: zero vittorie, zero sicurezze tattiche, zero motivi per essere fiduciosi ( ora ci si mettono pure gli acciacchi di e ). Eppure, in questo momento difficile ( facciamo difficilissi mo, va’), continuiamo a credere nella Roma. Crediamo - e lo diciamo prendendoci tutti i rischi del caso, pronti a essere sbeffeggiati alle prossime eventuali delusioni giallorosse - che questa squadra, con que


sto allenatore, possa riprendersi, ricominciare a correre, competere con tutti e battere chiunque, in Italia e in Europa.



Da cosa deriva questa nostra fiducia, che ai più apparirà folle? Semplice: deriva dalla storia. La storia dei calciatori che oggi indossano la maglia giallorossa: uomini di classe, alcuni immensa; gente di carattere, che non ha mai mollato; ragazzi motivati, come i due cen­travanti che i dirigenti hanno voluto portare a Trigoria per coprire un ruolo che, da queste parti, era vacante da un secolo. Ma anche la storia di Ranieri, che ha scritto una pagina straordinaria della sua avventura nel calcio proprio qui, proprio l’anno scorso: finora non ha condotto la squadra con la lucidità e la maestria che ci avevano entusiasmato, però certe qualità non sono certamente svanite. Possibile che un organico indiscutibil mente migliore rispetto a quello dell’anno passato, con la medesima guida, non sappia uscire da questo tunnel? No, noi non crediamo che sia possibile, come non crediamo che l’incertezza sul futuro societario possa condizionare il gruppo ( paradossalmente, i dubbi erano più inquietanti qualche tempo fa). Aspettiamo, dunque, il rilancio della Roma. Convinti come siamo che nessun ostacolo - né l’Inter, né il Milan, né il Bayern Monaco - sia troppo alto per i giallorossi e che niente, ma proprio niente, sia ancora compromesso.