La penna degli Altri 21/09/2010 12:01

Fuga dal modulo

Quelli che si vedono in ogni partita, dal 21 agosto, notte della Supercoppa italiana lasciata all’Inter. Legati alla posizione dei calciatori in campo, per evitare di subire troppi gol, già 12 in 5 gare, per dare equilibrio a un assetto che ultimamente, qualsiasi esso sia, risulta fragile e impotente.

La precaria condizione atletica, sempre stando alla sua analisi, non è frutto della preparazione sbagliata, perché il giudizio sul lavoro fatto a Riscone si potrà dare solo più avanti, ma all’utilizzo forzato dei soliti giocatori, alcuni dei quali con meno allenamenti nelle gambe perché reduci dal mondiale o da infortuni. Colpa, insomma, dell’organico in questa fase spesso dimezzato. Ranieri ha indicato la via da percorrere per uscire dalla situazione angosciante di questo inizio di stagione. Partendo da due punti: 1) la squadra preferisce andare avanti con la formula offensiva, cioè con le due punte e il trequartista e quindi con il rombo, il 4-3-1-2; 2) i calciatori si ritrovano a memoria con il vecchio sistema di gioco, il di Spalletti, al momento impraticabile non avendo a disposizione gli esterni titolari Taddei e Vucinic, oltre a Riise, il terzino mancino.

Dando per scontato che Ranieri, in una situazione di difficoltà, ripiegherebbe sempre sul 4-4-2, usato a Monaco anche senza avere a disposizione esterni di ruolo e quindi con Brighi e Perrotta sulle fasce, adesso l’allenatore deve scegliere l’assetto che, con i giocatori attualmente a disposizione, possa dare maggiori garanzie. L’intenzione dell’allenatore è di accontentare i giocatori e al tempo stesso di ritrovare ordine, organizzazione e sicurezza.

Domani a Brescia, Ranieri cambierà ancora. E non è da escludere che, proprio per andare sul sicuro, non riparta dal passato. Dalla vecchia Roma, anche se mancheranno alcuni interpreti protagonisti nell’éra Spalletti. Riise e Taddei sono out, quasi e forse anche . Davanti, comunque, avremmo visto solo uno tra il capitano e Borriello. Per due motivi: il primo è legato al calendario, perché sabato, cioè tre giorni dopo la gara contro la formazione di Iachini, all’Olimpico si presenterà l’Inter; il secondo è conseguenziale perché, nel turn over più o meno scontato, domani è previsto il rientro di Vucinic. Per riproporre il (o comunque il 4-1-4-1, l’altro assetto che questi interpreti conoscono bene), Ranieri dovrà prima contare stamattina i giocatori a disposizione. Il rimpianto più grande è relativo al mancato recupero di Taddei. Per giocare con due esterni, deve sperare che sia disponibile uno dei due terzini, più Cassetti di Castellini. Il primo sta meglio del previsto; l’altro ieri mattina ha svolto una buona seduta di lavoro con i compagni. Ranieri deciderà solo dopo aver saputo se almeno uno dei due potrà essere convocato. Se mancassero entrambi, per forza dovrebbe giocare Cicinho a sinistra (o Antunes, pensate un po’). Certo non può insistere con l’esperimento di Burdisso junior sulla fascia: perseverare, mettendo un centrale, tra l’altro inesperto, fuori ruolo, sarebbe un azzardo, anche considerato il periodo.

Ma se Cassetti ce la dovesse fare, non è da escludere lo spostamento di Menez a destra, il ritorno di Perrotta dietro al centravanti che ovviamente sarebbe Borriello e di Vucinic sulla corsia sinistra.

I due mediani sarebbero Brighi e Pizarro. Con gli stessi giocatori in campo, l’allenatore potrebbe anche fare il 4-4-2 o il 4-1-4-1. Nel primo caso basta spostare a sinistra Perrotta, come a Monaco, e alzare Vucinic accanto a Borriello; nel secondo Pizarro davanti alla difesa, come a Milano, e Perrotta da mediano accanto a Brighi. Aspettiamo, dunque, l’allenamento di questa mattina per capire se sarà possibile rivedere la vecchia Roma. Perché, analizzate le incertezze contro il Ranieri vuole vedere una squadra più compatta e con interpreti da corsa. Difficile ipotizzare di nuovo Menez dietro ai due attaccanti, così come veder partire Simplicio dall’inizio: entrambi non sono piaciuti al tecnico. Il primo non ha inciso come avrebbe dovuto, il brasiliano ha confermato di non essere ancora al top. Del resto Ranieri, per andare incontro ai giocatori, domenica ha riproposto il rombo, mettendo però davanti alla difesa , per schermare la linea arretrata, e non Pizarro. Quando è uscito Daniele, non a caso, la Roma è diventata più vulnerabile. Senza il terzo stopper sono aumentati i rischi.

Chiudendo sulla preparazione atletica, c’è l’idea di un aggiornamento, anche lavorando sulla potenza, in occasione della sosta di inizio ottobre. Non è stata ancora ufficializzata perché comunque non sarebbe omogenea, mancando i nazionali. Sulla partenza lenta, invece, bisogna ricordare che nel suo secondo anno alla , Ranieri conquistò solo 9 punti nelle prime 7 partite di campionato. e a Torino, dovendo passare dai preliminari di , teoricamente nella fase iniziale della stagione la squadra doveva stare meglio delle rivali. E quella fu l’annata del record di infortuni. Certe analogie con la situazione attuale, tanti indisponibili e giocatori con la lingua di fuori, preoccupano e non poco i dirigenti giallorossi.