La penna degli Altri 24/09/2010 11:18
Contro l´Inter senza Julio Sergio e Mexes
Oltre alla rabbia per i rigori non avuti («Al Milan me li avrebbero dati»), il numero 22 guarda avanti: «Dimostreremo di essere grandi. Avete visto Adriano? Un piacere giocare con lui. Ma quello che più mi ha impressionato è stato Cicinho, un giocatore vero». In pratica sta tornando la Roma dei brasiliani, mentre Ranieri appare stordito dall´arbitraggio di Russo e distratto dallo spettro di Lippi. Il tecnico sente il fiato sul collo del collega, il cui arrivo sarebbe sponsorizzato dai vertici di Unicredit. Resta sospesa una promessa di rinnovo contrattuale con la Sensi. Ma è normale che, visto il momento, questo passi in secondo piano. Prima c´è la Roma e la necessità di ritrovare i risultati. Da una parte la battaglia politica (ricorso contro le 3 giornate di squalifica a Mexes), dall´altra il lavoro sul campo, reso più difficile dai nuovi infortuni. Le lacrime di Julio Sergio resteranno nella memoria: per il portiere "distrazione del legamento peroneo-astragalico della caviglia destra e infrazione della regione mediale dell´astragalo". Almeno un mese lo stop previsto. A questo punto, Lobont o Doni? «Io sono tranquillo, mi sto allenando bene», fa sapere il brasiliano ai tifosi fuori Trigoria, tutti solidali. Domani sera, contro l´Inter, tornerà Totti, mentre c´è in forte dubbio De Rossi, che ieri non si è allenato. Ancora indisponibile Riise. «Arbitraggio indecente». Tra i tifosi della Roma monta l´indignazione verso l´arbitro Carmine Russo, individuato come colpevole principe della sconfitta della squadra a Brescia. «Abbiamo perso giocando in quattordici contro dieci grida Antonello Venditti, aprendo il coro della protesta vedendo la partita mi sono ricordato di Moggi e dei torti subìti con Zeman, Mazzone e Capello. Ecco, mi ha ricordato un Roma-Juventus del 2003, quando a fine campionato si scusarono anche gli arbitri».
Sulla stessa linea il comico Maurizio Battista: «Roma spesso non è benvoluta, come città e come squadra, ma ieri l´arbitro non è stato neanche bravo a non far capire da che parte stava. Su dieci episodi, nove e tre quarti erano contro di noi. Non credo fosse solo incapace, penso proprio alla malafede». «Che sarebbe successo se quello che abbiamo visto lo avessero fatto contro l´Inter?", si chiede ironico il cabarettista Antonio Giuliani.
Unica voce fuori dal coro quella del cantante Luca Barbarossa: «Non sono gli arbitri il problema, è che ogni anno siamo abituati a partire male per poi lanciarci in grandi rimonte. Solo che poi le paghiamo, arrivando stanchi a gare come Roma-Sampdoria dell´anno scorso. E perdiamo gli scudetti». Una delle colpe delle partenze frenate, per il cantante, è da attribuire «alla preparazione atletica: vedo la squadra ferma sulle gambe».
Tutti, però, si schierano con Claudio Ranieri, al centro della bufera dopo aver attaccato Lippi, accusandolo di «navigare nell´ombra». Per Barbarossa «deve restare». «Non capisco perché il tecnico abbia parlato di Lippi il dubbio di Giuliani forse ha voluto mandare un messaggio ai giocatori. Spero non vogliano mandarlo via come Spalletti». «Al mio amico Claudio conclude Venditti dico che qui non è come alla Juve: nessuno vuole mandarlo via. Ma credo sia imprescindibile rinnovare il suo contratto per scacciare i dubbi. Mi chiedo però se Rosella Sensi ha i poteri per farlo».