La penna degli Altri 15/09/2010 11:24
Burdisso, ecco perché Tosel ha dato «due giornate»
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DISCRIMINANTE - Larticolo di riferimento è il 19 del CGS, quello che regola le sanzioni a carico dei dirigenti e dei tesserati delle società (quello che alcuni chiamano, scherzosamente, il tariffario perché lì sono regolate le sanzioni in base alle scorrettezze commesse). LInter, sul suo sito, ha fatto notare come non fossero stati ravvisati « gli estremi della condotta violenta » e quindi niente sanzioni che prevedono, come pena minima, « la squalifica per tre o cinque giornate» . La condotta violenta, però, ha connotati precisi, identificabili, non rapportabili al comportamento, comunque scomposto e pericoloso, di Burdisso. Tutto ruota attorno alla parola intenzionalità.
Ben presente proprio nel caso della condotta violenta, dove cè una volontà lesiva, dove lintervento commesso da un calciatore nei confronti dellavversario è avulso dal gioco ma è comunque teso a far male ( e nel caso, centra poco che il comportamento tenuto produca o meno effetti). La pena sono tre giornate o ( nei casi gravi) cinque.
CONGRUA - La volontà di Burdisso era, però, altra ed è facilmente verificabile. Lintenzione di Burdisso era quella di evitare una chiara occasione da gol, il suo intervento, scomposto sicuramente, voleva solo limitare le conseguenze sportive dellazione di Daniele Conti, che si era trovato da solo davanti a Julio Sergio. Un comportamento che rientra nel fallo grave di gioco, nel qual caso lazione del giocatore che lo commette è priva della volontà di fare male ed è funzionale al gioco. Nel caso di espulsione conseguente ad un fallo di gioco, la sanzione applicabile è una giornata. Tosel, però, leggendo il referto, ha ravvisato le condizioni per applicare le aggravanti: il fallo è stato giudicato «grave» , con «conseguenze lesive» . Tradotto: una giornata in più.