La penna degli Altri 10/09/2010 10:30
Adesso viene il Bello
Marco Borriello nel 1995 aveva appena tredici anni, era un bambino poco cresciuto che giocava nel club Carioca dalle parti di Napoli. Bruno Conti provava a portarlo a Trigoria, ma alla fine rinunciò. «Ero troppo piccolo, preferì i piccoli di Roma», racconta Borriello a distanza di quindici anni.
Col sorriso sulle labbra, ovvio. Non è andato malissimo, visto che poi la sua carriera si è colorata di rossonero e di tante soddisfazioni.Marco ora è giallorosso e si prepara al debutto. Con il Cagliari ha un feeling particolare.
Ai rossoblù ha segnato quattro reti in nove partite: due a Cagliari, uno a San Siro e uno a Marassi quando ha vestito la maglia del Genoa. Le altre cinque volte che ha affrontato la squadra sarda, vestiva le maglie di Reggina, Treviso e Sampdoria. E ora gli tocca con la Roma, la sua nuova casa, lavventura delletà matura. Lultimo suo gol al Cagliari, il 4 aprile scorso, Cagliari-Milan 2-3, il primo il 3 dicembre del 2006, sempre a Cagliari, sempre con la maglia rossonera, ma fu pareggio, 2-2. In mezzo altri due timbri, uno il 7 ottobre del 2007, Genoa-Cagliari 2-0, laltro lo scorso campionato, Milan-Cagliari, 4-3. Quattro reti in totale, quattro le vittorie, due i pareggi e tre le sconfitte. Sembra luomo giusto per sfatare un tabù che va avanti da parecchio tempo. Del resto, De Rossi gli ha scritto, «annamo a vince», e per Borriello è arrivato il momento di cominciare a darsi da fare. E di prendere alla lettera quel messaggino dellamico Daniele, che finalmente ha rivisto a Trigoria. Borriello è a Roma da poco più di una settimana ed è rimasto già stregato, dallaccoglienza dei tifosi, al modo di lavorare a Trigoria, fino alla disponibilità dei compagni e del tecnico. Gli avevano descritto un ottimo gruppo, ora ha toccato con mano.
Non si è potuto godere troppo la città perché impegnato con il trasloco e poi lo scorso week-end è stato vicino al fratello, diventato papà, quindi Marco è diventato zio. La mamma spesso lo raggiungerà a Roma, ma prima deve trovare casa. La sta cercando in zona Circo Massimo-Aventino, lontanuccio da Trigoria ma a un passo dalle bellezze della capitale. Lui a Milano viveva in centro e a maggior ragione vuole fare la stessa cosa a Roma. Per ora vive allo Sheraton Golf. Che non è proprio una pensioncina di periferia.
A Trigoria è stato accolto benissimo dai suoi compagni di squadra, amici a parte come De Rossi. In questa settimana ha potuto testare lintesa con Totti, però. Che era la cosa più importante in vista dei primi impegni con la Roma. Con Francesco farà coppia a Cagliari, poi comincia la Champions. Un debutto dietro laltro.
Oltre che con Totti, ha legato molto pure con Juan, con lo stesso Adriano, che apparentemente sembra un suo rivale.Ci raccontano di un ragazzo che si fa ben volere, insomma. Attento negli allenamenti, dedito alla fatica e al lavoro. Insomma, non è il belloccio che pensa solo alle godurie della vita. Certo, anche a quelle, ci mancherebbe. Ma la Roma in questo momento è il suo primo pensiero: vuole riconquistare la Nazionale e vincere con questa nuova maglia. Domani, Castellini può essere il vice Riise («sono pronto», ha detto a Sky». Davanti, dubbio Menez-Vucinic (in vantaggio il francese). Perrotta in vantaggio su Taddei. Problemini muscolari per Julio Sergio, si scalda Doni.