La penna degli Altri 31/08/2010 11:13

Sini, diciott’anni a San Siro

 

Al Tor di Quinto, la squadra dove Simone è cresciuto calcisticamente dopo essere arrivato a Roma da Palermo nel 1998, sono tutti al settimo cielo. «Una gioia immensa», dice il presidente Massimo Testa mentre prepara una cornice per la maglia che ieri pomeriggio il difensore ha portato in dono alla sua prima società. «Lui qui è a casa sua», continua il presidente, prima di svelare un curioso retroscena. «La settimana scorsa ci siamo sentiti e gli ho detto che avrebbe esordito domenica. Lui mi ha risposto "Ma presidente, non sarò nemmeno convocato", ma io ho insistito. "Vedrai che giochi domenica", gli ho detto». Ancora due ore prima del

calcio d’inizio, però, Simone non si aspettava di giocare. «Mi ha mandato un messaggio dopo le sei per dirmi che De Canio lo avrebbe mandato in campo da titolare, lo stesso che ha mandato al padre». Quindi la partita.

Simone ha confidato al suo ex presidente di aver cominciato a capirci qualcosa solo verso il 25’. «Non s’è messo a pensare che stava giocando a San Siro o che c’aveva contro Ronaldinho e Pato. Non c’ha avuto tempo. Però è stato il migliore della difesa». Quella dell’esordio al Meazza è quasi una tradizione per il Tor di Quinto. «Sforzini ha esordito a San Siro in Inter-Bari, Materazzi in Inter- Perugia e adesso Sini in Milan-Lecce. La scuola del Tor di Quinto non si smentisce. Sono anni che i nostri difensori arrivano a esordire in serie A. I prossimi? Luca Antei e Paolo Frascatore. Ma loro lo faranno con la Roma».

 

Si è così avverata una profezia che lo stesso presidente Testa pronunciò diversi anni fa, in occasione di un torneo al Flaminio, che Simone giocò nell’inedito (e sgradito) ruolo di . Solo che andò talmente bene

da meritarsi un premio. «Non voleva andare a ritirarlo - ricorda Massimo Testa -, allora per consolarlo gli dissi "Non te preoccupa’, tanto tu giocherai in serie A». Circa otto anni dopo, la profezia è diventata realtà. L’esordio nel calcio dei grandi non poteva essere più inaspettato. Qualche giorno fa, al telefono con Paolo Frascatore, suo grande amico sin dai tempi del Tor di Quinto, non aveva neanche accennato alla possibilità di giocare. Semplicemente non ci pensava. Paolo, però, un po’ ci sperava e dopo la partita ha subito mandato a Simone un sms per fargli i complimenti. D’altra parte, i due sono cresciuti insieme. Simone non ha quasi avuto il tempo di metabolizzare le emozioni dell’esordio, perché già ieri mattina era in campo alla Borghesiana, per uno stage con la nuova Under 19 di Zoratto. Nel pomeriggio, però, ha voluto fare un salto a via del Baiardo per salutare il suo presidente "veggente". In attesa che si avveri la prossima profezia.