La penna degli Altri 24/08/2010 12:22

Righetti: «Gli equilibri ci sono, è una questione di testa»

Tuttavia qualche meccanismo per evitare le ripartenze va studiato. «Lavorando. La Roma deve riuscire a metabolizzare meglio le situazioni negative. Dopo il gol subìto, ho visto, sì, il dispiacere nelle facce dei giocatori, ma non quella reale voglia che mi sarei aspettato. Per carità, la reazione c’è stata. Ma, più sul piano nervoso che “ragionato”. Perché il gol si può anche prendere, soprattutto con l’Inter. Ma quello che deve migliorare è la capacità di gestire, sul piano psicologico, tali situazioni. Poi, certamente, c’è da migliorare anche la condizione fisica. Penso a o a Pizarro, che sono essenziali nel centrocampo della Roma».

Torna sull’aspetto mentale, l’ex difensore della Roma e della Nazionale. «Càpita di dover concedere qualcosa all’avversario, magari perché ti ha messo pressione. Ma devi lavorare su questo. E il lavoro quotidiano non è solo quello che fai aspettando il prossimo match. E’ anche quello che ti permette di fare tua una mentalità. La forza che ti dà la testa va al di là della forma fisica. Lo conferma il fatto che contro una squadra dal potenziale straordinario, finché sei stato attento, preciso e puntuale, hai saputo controbattere. Quando non lo sei stato più, hai pagato per questo».
Se la Roma non avesse sprecato così tanto nel primo tempo, avremmo potuto vedere un’altra partita? «Non è detto che su un eventuale 2-0 per la Roma, la partita si sarebbe potuta dire chiusa. Magari avresti agevolato l’Inter in un’altra maniera, abbassando il raggio d’azione e dandole così campo... La Roma comunque è forte, l’ha dimostrato. Deve però trovare continuità. Deve far suo un abito mentale. Un marchio di fabbrica da portarsi sempre dietro. Manca ancora, insomma, quella “convinzione” che ti fa fare il salto di qualità. E allora, dalla squadra mi aspetto che, come l’ha fatto vedere per 50-60 minuti contro l’Inter, già sabato lo dimostri in tutti i 90 contro il Cesena».